
Morata sintesi tra Dzeko e Suarez: ecco come giocherà nella Juve di Pirlo
OCCUPARE L’AREA – Morata sa occupare molto bene l’area, requisito imprescindibile per accompagnare l’istinto killer di CR7. Al pari di Dzeko è un ottimo saltatore. Tuttavia, a causa del suo stile di gioco e della sua velocità, si sottovaluta spesso un fattore: Alvaro è quasi uno e novanta. Ed è dotato inoltre di grande tempismo ed elevazione, come possiamo apprezzare prima nelle immagini tratte da Real Madrid-Sporting Lisbona (2016/2017, Morata e CR7 si spartiscono l’area sul cross di James), quindi nella più recente tratta da Siviglia-Atletico di quest’anno (Morata chiama palla sul secondo palo mentre Diego Costa attacca il primo). Da ciò ricaviamo anche un’altra informazione importante: tornerà utile la duttilità dello spagnolo tanto decantata in passato da Allegri, il quale sosteneva che Morata può giocare in tutti i ruoli d’attacco, dunque sia da punta isolata in un tridente, come nel Real (Ronaldo-Morata-Bale), sia in un tandem, come nel 4-4-2 del Cholo, o con un puntero alla Diego Costa o in compagnia di un trequartista come Joao Felix.



L’ATTACCO DELLA PROFONDITÀ – Come e forse anche più di Suarez, Morata è un centravanti veloce in grado di attaccare la profondità nelle situazioni più diverse. Stando alle parole della tesi di Pirlo, questa è una delle caratteristiche fondamentali che deve possedere il suo 9 ideale: “Nel mio modello di gioco, l’attacco della profondità (anche corta) è un elemento molto importante e spesso è proprio l’attaccante che se ne occupa con continuità” (p. 7). Potremmo definire Morata uno specialista della profondità. Sa infatti attaccarla a vari livelli: quando è media (Atletico Madrid-Espanyol, assist di Vitolo), quando è corta (Leganes-Real Madrid, assist di Kovacic) e quando è lunga (strepitoso lancio di Marcelo contro l’Alaves, velocità pazzesca di Morata con pallonetto).






MOBILITÀ – Infine c’è un altro aspetto del gioco di Alvaro che si accorda perfettamente al calcio di Pirlo. Morata è mobile e rappresenta una sorta di sintesi tra le qualità di Dzeko e quelle di Suarez. Non dà punti di riferimento: pensatelo insieme a Kulusevski e Ronaldo (che mal di testa per gli avversari!), o insieme allo stesso Dybala in un sistema fluido... Oltre all’attacco della profondità, può infatti andare incontro ai centrocampisti per giocare, galleggiare in zona di rifinitura o addirittura muoversi in orizzontale sul fronte d’attacco scambiandosi con uno dei due esterni. Ricordate il tridente di Zidane nel 2016/2017 com’era fluido? Guardate in questa sequenza come attaccano la linea del Leganes Bale, Morata e CR7. È la proprietà commutativa che si impara a Coverciano: cambiando l’ordine dei fenomeni il risultato non cambia.


Commenti
(0)