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Tra i giocatori che avranno gioito maggiormente del ritorno alla Juventus di Massimiliano Allegri ci sarà probabilmente Alvaro Morata. Il centravanti spagnolo ha vissuto i suoi anni migliori della carriera proprio sotto la guida dell'allenatore livornese nella precedenza esperienza juventina, nelle stagioni 2014-15 e 2015-16, terminata a causa della recompra esercitata dal Real Madrid.

In quei due anni Morata andò in rete come mai aveva fatto e come non sempre avrebbe fatto negli anni successivi, fino al ritorno a Torino dello scorso settembre. Dopo l'annata tra luci e ombre (ma pur sempre in doppia cifra) sotto il segno di Andrea Pirlo, ora Alvaro è pronto a tornare idealmente a oltre un lustro fa: maglia bianconera, Allegri in panchina.

Morata con Allegri segnò in totale 27 gol in 93 presenze (tra cui quello illusorio nella finale di Champions League persa col Barcellona) distinguendosi come prezioso uomo squadra e assistman. Proprio le caratteristiche che Max esalta maggiormente negli attaccanti (per informazioni chiedere a Mario Mandzukic). All'epoca Morata giocava in attacchi di coppia, prima con Tevez e poi con Mandzukic, sempre innescati da un trequartista, prima Vidal e poi Dybala. Due versioni molto diverse dello stesso schieramento: il 4-3-1-2.

Potrebbe essere quest'ultimo un indizio di come Allegri modellerà la sua "seconda Juventus"? In attesa di decidere il futuro di Dybala e Ronaldo, l'allenatore sembra avere una certezza, a scanso di colpi di scena clamorosi sul fronte rinnovo prestito con l'Atletico: il "suo" Morata.