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Matteo Pessina, campione d’Europa con l’Italia e fulcro del Monza, ha parlato a Tuttosport nel giorno della sfida alla Juve: «Quante volte ho sentito Locatelli? Neanche una, l’ho sentito dopo l’infortunio alla costola: però mi aveva detto che stava fuori 25 giorni e invece con l’Inter è entrato, c’è qualcosa che non quadra in questa guarigione miracolosa». 
 
MONZA - «Noi eravamo un po’ la sorpresa, come ora possono essere Frosinone e Genoa. Oggi non lo siamo più e per questo è ancora più difficile: chi ci incontra sa che troverà un avversario con cui ha già faticato, lo percepisco in campo come ci sia ben altra attenzione quando ci affrontano. È più tosta, ma noi siamo cresciuti e diventati ancora più forti». 
 
LO SCORSO ANNO - «Erano momenti diversi della stagione. All’andata è stata la prima vittoria in A, indimenticabile anche perché arrivata contro la Juve: venivamo da un cambio di rotta, volevamo una vittoria prima possibile, ma non pensavamo sinceramente che arrivasse proprio contro di loro. Quando li abbiamo battuti a Torino eravamo consci di quello che eravamo diventati: una squadra difficile da affrontare, corta, compatta, che si difendeva e attaccava bene». 
 
ALLEGRI E PALLADINO - «Queste caratteristiche sono anche le mie e forse anche per questo apprezzo tantissimo Allegri. È un grande allenatore, uno dei migliori in circolazione, proprio per le sue idee: è uno che bada al sodo, vuole vincere e non gliene frega tanto che si parli male di lui, tanto il suo lavoro lo fa bene portando risultati. Rivedo in Palladino le stesse caratteristiche: in questo viene fuori il passato del mister a Torino». 
 
BATTERE LA JUVE - «Bisogna mettere in campo tutto quello che mettiamo in ogni partita, senza avere l’angoscia o la paura di affrontare una grande squadra. In pratica, dobbiamo giocare da Monza». 
 
COLPANI - «Fa sempre piacere per noi giocatori ricevere attenzioni, però Andrea è molto riconoscente. E non credo che ora abbia intenzione di lasciare Monzello».