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Non è stata pulita, ma è stata necesaria. E perché no? Pure bella, almeno a tratti. C'è da accontentarsi (finalmente) di questa Juve. E c'è da ricordarsi che la buona riuscita di certe stagioni passano esattamente da prestazioni così: sporche, cattive, infami. Però utilissime. Anche per alzare il morale, per sentirsi persino gladiatori per aver espugnato l'U-Power Stadium di Monza. 

Staremo esagerando? Sì. Cioè: forse. Perché ogni partita è una storia a sé, ma ogni storia poi costruisce un pezzo di quell'esperienza che manca alla Juve, e allora il risultato è un bel regalo di Natale già scartato: lo si prende volentieri, consapevoli che il contenuto ci rasserenerà. 

Per il resto, la Juve a 5 stelle aveva illuso in Coppa e mostrato più di qualche crepa questa sera. Ma non ha mai dato l'impressione di essere la strada sbagliata, tutt'altro. In attesa di capire quel che succederà con l'infortunio di Koopmeiners, Thiago continui su quella strada: quella offensiva. Con l'equilibrio che resta fondamentale, come mostrato anche dagli urlacci di Motta a Vlahovic per indirizzare la pressione. 

E' mancato Vlahovic, stasera. Ma si è avuto Nico Gonzalez. E' mancato Koopmeiners, e per quel motivo lì. Ma Yildiz è cresciuto, e a questo Conceicao non si può rinunciare. Anche le risposte trovano un loro equilibrio, appunto. Quelle buone fanno da contraltare a quelle negative. E si resta un po' sospesi, un po' felici, un po' delusi. Però con tre punti. Che van bene lo stesso.