ALLEGRI - "Chi vince è sempre antipatico, l'importante è l'opinione che hanno di lui calciatori e dirigenti, chi non lo considera tra i migliori 5-6 tecnici al mondo è fuori di testa. Con lui metto Guardiola, Zidane, Conte, Luis Enrique e Klopp. Gestire i campioni non è semplice ma si può imparare. Allegri è un po' geniale e talentuoso, come da calciatore".
CHAMPIONS - "Prestazione fantastica contro l'Atletico, lascerà qualcosa in tutti i giocatori. Però ci vuole rispetto dell'Ajax che contro il Real mi ha impressionato: gioco dinamico e di qualità, Allegri troverà le giuste soluzioni. Finale di Champions? Piano, anche se stavolta allo stadio ci andrei. A Cardiff non ci sono riuscito, forse la mia fortuna avrebbe fatto comodo".
DE LIGT - "L'ho visto solo contro il Real ma mi è sembrato un centrale fortissimo, da prendere subito. Ci sono pochi difensori che oltre a difendere sanno anche impostare".
AGNELLI - "E' fuori di testa a definirmi il suo idolo (ride). Mi inorgoglisce che dopo 12-13 anni il presidente mi consideri così. Ricordo quando era un ragazzo ed entrava nello spogliatoio a parlare con me. Mi ha detto che ha comprato la mia stella allo Stadium. E' incredibile se pensate a tutti i fuoriclasse che ha conosciuto alla Juve. Quelo che mi fa più piacere è che sotto la sua gestione la Juve sia diventata quella di un tempo".