LE PAROLE - "Già quando sono entrato alla Continassa ero emozionato. Il mio discorso, mi conosci e parlo poco, è stato semplice. Ferrara parlava tanto... anche in camera. L'unica cosa che ho detto sinceramente è che venivo a non sconvolgere nulla, a collaborare. Che ero orgoglioso di essere lì, sono in tribuna come un tifoso e per me era un onore stare lì davanti a loro. Venivo solo a collaborare".
L'ANEDDOTO - "Parlare con Ferrara alle 2 di notte? Non riuscivo a dormire, mi annoiavo..".
TRIDENTE - "Chiesa? In questi giorni abbiamo fatto la valutazione di chi stava meglio, per questo abbiamo scelto la formazione. Su Federico, con la qualità che ha, può giocare a destra come a Firenze, a sinistra come alla Juve e in Nazionale. Il campione, con la testa molto positiva verso l'Europeo, l'ho visto molto bene, fa la differenza. Se ha questo ritmo, fa la differenza anche dentro. Se cerca lo spazio di crearsi l'uno contro uno è micidiale. Quello è il suo ruolo. Tante volte dicevamo che si costruiva a 4, lui o Kenan potevano entrare e creare superiorità dietro i centrocampisti. Uno dei due doveva alternarsi, l'hanno fatto bene. Come Kenan, possono giocare a destra o a sinistra, l'importante è creare lo spazio per puntare dopo nell'uno contro uno. Lì, come nel primo gol, si è visto che quando ti punta ti salta".
PROSSIMO ALLENATORE - "Sinceramente no, non lo so".
FAGIOLI - "Ha fatto il regista, lo stesso per Fagioli. Può giocare play, mezzala, ha un buon palleggio. Legge bene le situazioni. Dove posizionarsi. Dal poco che l'ho visto, sono qui da 5 giorni, ma vedo le partite e vedo che continuamente prende informazioni per dove posizionarsi e trovare i compagni prima di ricevere. E' fondamentale per il calcio moderno".
GRANDE UOMO - "(A Ferrara) Non mi far emozionare, sono cresciuto di fianco a te. Per questo sono diventato così!".