Inoltre, Molango, il presidente del sindacato calciatori inglesi, ha dichiarato al The Sun che la via legale è l'unica via: "Il calcio sta uccidendo il proprio prodotto. Chi gestisce il gioco deve ascoltare. Se non lo fanno, allora come sindacati abbiamo la responsabilità verso i giocatori di agire e la via legale è il prossimo passo. Le autorità sportive hanno avuto ogni opportunità di impegnarsi seriamente con noi su questo, ma non lo hanno fatto. Il carico di lavoro attuale dei giocatori non è sostenibile. La gente si sta rendendo conto che la quantità di partite inserite nel calendario delle competizioni semplicemente non è sostenibile".
E in Italia? L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo a La Gazzetta dello Sport ha dichiarato: "FIFA e UEFA hanno raddoppiato le gare, quelle delle leghe sono rimaste le stesse. Con questi tornei fanno concorrenza ai campionati nazionali". E il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, gli ha fatto eco: "Troppa offerta genera l’effetto negativo, perdiamo “attrattività”. Valutiamo insieme anche l’utilità del Mondiale per club".