commenta
Lo ha fatto di nuovo. Ancora una volta, dagli undici metri, Szczesny si dimostra il numero uno, e non è solo per il ruolo in campo. La parata sul rigore di Messi è un’immagine potente che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo e gli è valsa le lodi dei tifosi juventini, orgogliosi di poterlo vantare nella rosa bianconera. Un’immagine che è già un pezzettino di storia del torneo in Qatar: perché la parata arriva su Messi e perché la bellezza del gesto tecnico è assoluta. Nel finale, poi, un’altra parata in uscita decisiva e che vale la qualificazione della Polonia. Si candida, e a questo punto pare non avere rivali, a miglior estremo difensore del Mondiale.
 
 
Di fronte, l’Argentina di Di Maria. Come al solito, come ha già abituato nelle prime due partite, buona la partita del Fideo, ricca di tante cose utili messe in serie a servizio della squadra. Nessuno spunto da stropicciarsi gli occhi, ma lo zampino nell’azione che dall’esterno del campo porta al gol di Mac Allister ce lo mette.
 
Ancora una volta escluso dall’undici di partenza Leandro Paredes. Per lui circa mezz’ora in campo, ma non lascia il segno. Un grosso punto di domanda sulle sue condizioni di forma, così come è grande il quesito sul suo futuro: difficile che sia ancora a Torino.