commenta
Federica Cappelletti, vedova di Paolo Rossi, parla a SportWeek: ​"È stato un anno vuoto. Tutto quello che sto facendo lo sto facendo per le bambine, e poi sto portando avanti i progetti di Paolo. Diciamo che per me stessa ho vissuto niente, perché per me senza lui significa non vivere, non mi interessa fare le cose che facevo con lui. Ho cercato di ritrovare un minimo di normalità in famiglia perché all’inizio era tutto destabilizzato, visto che Paolo scandiva le nostre giornate, era super presente: accompagnava le bambine, prendevamo il nostro caffè, pianificavamo la giornata… È stato un anno di vuoti, di perché, di pianti. Sono voluta tornare, prima da sola e poi con le bambine, nei posti in cui siamo stati felici perché mi sembrava necessario per elaborare il lutto: non è stato facile, ma piano piano abbiamo affrontato così questa grande ondata di dolore per ritrovare un minimo di serenità. Ci vorrà tanto tempo ancora, dovrò sforzarmi molto per compensare tutta questa mancanza anche per le bimbe. Però dai, piano piano…". 

RICORDO DELLA FIFA PER PAOLO – "Sarà molto emozionante, sono contenta anche se non ci saranno tutti per le restrizioni Covid. Ma i suoi ex compagni li ho già rivisti, anche in una serata che abbiamo fatto qui da noi in Toscana. E chi non potrà venire so che ci sarà col cuore, e non parlo solo dei ragazzi dell’82, ma di altre persone straordinarie come Vialli, che si è dimostrato un amico vero e sincero, e Mancini, che è stato molto affettuoso."