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Luciano Moggi è ormai lontano da tempo dalle stanze dei bottoni del sistema calcio, ma dalle colonne di Libero Quotidiano analizza il campionato di Serie A: nel suo ultimo articolo si è soffermato anche sul momento di difficoltà che sta attraversando la Juventus. 

L'ex dirigente ha prima elogiato Giovanni Simeone, mattatore con una doppietta, "bravo ad approfittare di un retropassaggio di Arthur" sul primo gol, e di una "marcatura troppo blanda di Bonucci" in occasione del raddoppio. Per Moggi, "la sconfitta di Verona, 2-1, decreta il crollo sportivo e anche carismatico della Juve un tempo vincente, la sua aureola di 'grande' sembra fare parte del passato: ormai senza alcun timore reverenziale viene attaccata da tutti come se fosse una provinciale".

Moggi ha poi consigliato ai bianconeri di affrontare le prossime sfide "con molta umiltà: magari avranno capito che per vincere occorre tirar fuori gli artigli, specialmente quando la classe latita. E senza affidarsi al carisma della maglia che un tempo ammaliava gli avversari". Secondo lui, il ko interno con l'Empoli non è stato visto come campanello d'allarme perché è prevalsa "la fiducia nel mister Allegri, quasi avesse avuto la bacchetta magica: e adesso la débacle di Verona ne certifica le conseguenze".

Infine, il messaggio ai tifosi della Juventus: "Non ce ne vogliano se diciamo che, dopo nove anni di vittorie, è anche giusto riposare un anno. Anche Dio lo fece dopo aver portato a termine la creazione Basta che questo tempo serva a rinnovare la squadra per ritornare competitivi".