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La Juventus ha vissuto un inizio di stagione difficile, che solo ora sta trovando una lieve risalita. In particolare ci sono 4 giocatori che Max Allegri deve riuscire a recuperare, non da infortuni (uno di loro a dire il vero sì, ma non è questo il punto) bensì da momenti di difficoltà di rendimento.

A fare il punto su di loro è la Gazzetta dello Sport oggi in edicola:

RABIOT - "Rabiot ha avuto e probabilmente avrà spazio, perché è considerato l’unico a poter giocare da mezzala sinistra pura (Bernardeschi è l’alternativa, ma con tendenze più da esterno), ma è ancora a zero reti e spesso a zero impatto. Contro la Fiorentina è stato il penultimo per palloni toccati e mai pericoloso, in passato ha avuto occasioni ma non la risolutezza per coglierle. Di contorno, ma neanche troppo, ci sono i discorsi sul suo stipendio, troppo alto."

MORATA - "Alvaro fatica a fare il centravanti alla vecchia maniera (spalle alla porta) e in questa stagione non dà mai l’impressione di trascinare il reparto offensivo come nella prima metà dell’annata di Pirlo, chiusa a 20 reti. «Quando inizia a fare gol non si ferma per due o tre mesi», dice Allegri, ma per ora lo spagnolo è a secco da quasi due, in campionato. Deve recuperare prima la vera forma fisica, che gli permetterebbe sulla carta di tornare letale in campo aperto, poi la fiducia. L’aspetto mentale e la convinzione hanno fatto spesso la differenza nella sua carriera."

KEAN - "Due reti, tre sole gare dal primo minuto, l’impressione di non convincere totalmente il tecnico in allenamento. In più ha dovuto riprendere confidenza con il ruolo di centravanti, dopo le esperienze all’estero (Everton e Psg) in cui ha fatto spesso l’attaccante esterno. Dopo la sosta dovrebbe tornare a disposizione per provare a rianimare un attacco che non è certo prolifico."

KULUSEVSKI - "Lo svedese non si è mai davvero imposto, quest’anno Allegri lo ha utilizzato quindici volte, ma solo due da titolare. Dovrebbe specializzarsi nel ruolo di chi cambia le partite in corsa, sfruttando le grandi doti tecniche e una corsa che può fare male a difensori stanchi. Invece i suoi ingressi raramente hanno lasciato il segno."