TIFOSO – "Sono sempre stato un fan della Juventus. Al primo provino si poteva indossare quello che si voleva. Non hanno dato il kit della Juventus, quindi sono andato con una maglia del Barcellona con il nome di Xavi sul retro. È stato un regalo. I miei primi ricordi di quel giorno sono legati a quella maglia".
MARCHISIO – "Diciamo che Marchisio è stato il mio modello. Tutti volevano emularlo. Era successo per lui, De Ceglie e Sebastian Giovinco. Ma non è successo a molti giocatori. Speravi di essere uno dei pochi ad essere in prima squadra, lo vedevi come un sogno".
IDEE RADICATE SUI GIOVANI - "In Italia la gente pensa che hai un buon vivaio se vinci titoli al livello di Under 16, Under 17 o Primavera, ma non è così. La Juve è arrivata a capire che non importa quanto vinci, ma conta quanto i giocatori sono pronti a giocare in campionati "veri" e quanto presto possono fare il salto. Nell'anno in cui ero con la Primavera giocavo anche con la Next Gen a volte. La mia impressione fu che la Serie C era molto più fisica. C'è meno intensità in Primavera, ma c'è spazio per più abilità così hai tempo per pensare e provare cose. In Serie C è tutto più veloce. Avevo 17 o 18 anni a quel tempo, e lì si gioca con ragazzi molto più grandi e forti. In Primavera, invece, quasi tutti hanno la stessa altezza e lo stesso peso, puoi averci a che fare più facilmente".
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