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A pochi minuti dal fischio d'inizio di Milan-Juventus, a Sky Sport parla il dirigente rossonero Paolo Maldini: ​"La Juventus si gioca più di noi, perché noi vada come vada stasera saremo in testa alla classifica. Dobbiamo giocare tranquilli nonostante la situazione delicata e sfortunata tra infortuni e Covid. Ma a inizio anno ci siamo posti un obiettivo e non dobbiamo accampare scuse: non dobbiamo guardare a come poteva essere la squadra; undici giocatori ce li abbiamo e conosciamo loro spirito incredibile di quelli che andranno in campo. Questa è la nostra forza. Se ho mai fatto il centrale di centrocampo come Calabria stasera? No, mai. La disponibilità dei giocatori è massima, conosciamo la situazione di emergenza e sappiamo di dover dare anche quello che non abbiamo. Pirlo? Lo saluterò come un ex compagno, un amico e un fratello, anche se siamo avversari."

SCUDETTO - "I giocatori forse ci pensano ma non se lo dicono. Questo Milan non è paragonabile a quello dove giocavo io. L'idea è di crescere e diventare una squadra forte, ma le certezze di questo gruppo non sono ancora quelle della grande squadre che vinse tutto per tanti anni. Questo Milan-Juve purtroppo sarà senza pubblico, mentre tutti i miei ricordi di questa sfida è legata a situazioni di campo ma anche di gente e tifo. Questo di ora è sempre calcio, ma meno emotivo ed emozionante. Quando abbiamo giocato a Glasgow col Celtic abbiamo avuto dei vantaggi a giocare senza pubblico, ma era un peccato non poter provare l'atmosfera unica di quello stadio".

SIMAKAN - "Si parla di mercato come se non fossimo in testa alla classifica... Mica è facile migliorare questa squadra! Proveremo a farlo e per quanto riguarda i giovani l'ultimo anno ci ha dato molta credibilità, ottenendo ottimi risultati con la squadra più giovane d'Italia. Già lavorare per il Milan è un vantaggio: quando rappresenti un club con la storia di questa società, i giovani già la sentono. Poi quando vedono che questa squadra non mira più ad arrivare ai risultati attraverso i giocatori già affermati ma coi giovani da crescere, questo li invoglia ancora di più".