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Domanda: se l'ASL di Torino volesse intervenire per il rinvio della partita, potrebbe farlo? Certo che potrebbe. A patto che rilevi la gravità della situazione, che valuti attentamente il rischio di un possibile cluster. Su questo si è basata tutta la difesa del Napoli e dell'ASL di riferimento, questa è stata esattamente la 'scusa' utilizzata dal club di De Laurentiis per abdicare poco prima di Juve-Napoli. I bianconeri, diversamente dagli azzurri, hanno confermato i tamponi e seguono passo dopo passo il protocollo: li faranno anche a poche ore dal match per scongiurare qualsiasi problema o sorpresa. La situazione è ovviamente tutta in divenire: se il Covid ha insegnato qualcosa - e ha insegnato anche troppo - è che non ti lascia alcuna certezza. 

PROTOCOLLO - Dunque, la Juve segue il protocollo, pertanto si prepara a giocare. La gara con il Milan è confermata e tutto lascia pensare che si svolgerà: non c'è minima avvisaglia sul contrario, né alcuna pedina si sta muovendo in tal senso. Sui social, i tifosi hanno invocato l'azione dell'ASL, che è in costante contatto con la società, come da prassi. "La legge è uguale per tutti", il grido di battaglia dei supporters. Ed è così, è chiaro che sia così. Semplicemente, le due autorità sanitarie locali hanno optato per una direzione diversa. In una situazione per nulla dissimile. Anzi: addirittura più grave. Perché se la Juve avrà soltanto poche ore per fare i test e definire i positivi, il Napoli ha avuto una settimana intera. Eppure...