I DETTAGLI - Tatticamente sarebbe perfetto per gi schemi di Pioli, a 30 anni ha ancora qualche stagione davanti a se e a Milano ritroverebbe Olivier Giroud, col quale ai tempi dell'Arsenal ha vinto sei trofei tra coppe d'Inghilterra e Community Shield, e l'ad Ivan Gazidis che è stato suo dirigente nei Gunners. Un matrimonio perfetto, dal punto di vista tattico ma anche economico. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato che la difficoltà nel piazzare Ramsey sta nei 7 milioni netti a stagione che percepisce d'ingaggio il giocatore. Per questo, club come Crystal Palace, West Ham e Wolverhampton, che si erano interessati al centrocampista, si sono tirati indietro. Società, tra l'altro, non gradite da Aaron che vorrebbe rimanere ad uno standard alto. Ed eventualmente il Milan soddisferebbe questa sua esigenza.
DECRETO CRESCITA - Il lato economico, dicevamo. Nei due anni in Italia il gallese ha maturato i diritti del decreto crescita la Gazzetta spiega nel dettaglio: "nel 2019 e nel 2020 ha usufruito di uno sconto del 50 per cento sulle tasse. In tal modo i suoi 8 milioni netti di stipendio al club bianconero stanno pesando al lordo per 12 milioni. Se Ramsey lasciasse la Juve a titolo definitivo l’impatto economico sul club torinese sarebbe negativo, e lo sarebbe anche se si dovesse trasferire all’estero in prestito. Ecco perché la soluzione del prestito al Milan sarebbe da preferire per tutti gli attori della vicenda. Poniamo che i due club decidano di dividersi l’onere del pagamento della sua retribuzione: in tal caso la società di via Aldo Rossi spenderebbe sei milioni al lordo per accollarsi a metà dell’ingaggio. Sotto questo profilo si tratterebbe evidentemente di un acquisto assolutamente low cost". E sarebbero tutti, felici e contenti.