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Juan Cuadrado, Federico Bernardeschi e Mattia De Sciglio, ma soprattutto Paulo Dybala e di fatto anche Alvaro Morata, in prestito dall'Atletico Madrid con un riscatto fortemente in dubbio, viste anche le voci di mercato: sono i giocatori in scadenza di contratto con la Juve, quasi la metà della formazione che potrebbe scendere in campo per la seconda parte di stagione. Restare o andare? Se restare, per quanto? Se andare, dove? Tante le domande e le questioni che tengono banco nel momento di un possibile rinnovo di contratto, momento che inevitabilmente porta con sè una certa precarietà e che accende i riflettori anche sul tema della gestione del gruppo. Di queste dinamiche - e di alcuni casi specifici della Juve - ha parlato la professoressa Caterina Gozzoli, coordinatrice scientifica di Cattolica per lo Sport e vice presidente dell'Associazione Internazionale di Psicologia Applicata al Calcio, intervistata da Gazzetta.it.

REGOLE ED ECCEZIONI - "L'identificazione di un giocatore bandiera con una squadra diventa sempre più rara. Dipende dalla cultura della società in cui ci si trova: se tende a lavorare molto sulla programmazione ed essere in scadenza è un'eccezione, il giocatore si sentirà non valorizzato; se mezza squadra è in quella situazione, al giocatore basta poco a comprendere che si trova in mezzo a un processo di cambiamento anche del club".

CONTRATTI A LUNGO TERMINE - "C'è un investimento, un riconoscimento, e questo mi fa pensare che sarò una bandiera del club. Chi rimane si sente più rassicurato, lo dico pensando a una società come la Juve che sui suoi giocatori ha investito soprattutto negli anni passati. Giocare alla Juve in questo momento storico, in mezzo tra qualche partenza e qualcuno rimasto a dare continuità, fa anche sentire la responsabilità di essere una pedina stabile in un momento di cambiamento".

VERSO LA FINE - "Può scattare sia l'una che l'altra cosa (nei giocatori in scadenza, ndr.), avere più voglia e motivazione, per dimostrare di meritarsi la conferma, o sentirsi intimorito. Avere mezza squadra in scadenza è pesante a livello di gruppo, quella forza e quell'energia prospettica che mancano bisogna ricrearle con la volontà [...]. Ma le dinamiche di gruppo sono imprevedibili, ci sono gruppi che hanno momenti di reazione incredibile, e Allegri è sempre stato un bravo gestore del capitale umano".

DYBALA - "In generale, sapendo che il rinnovo è legato anche alla dimensione della fisicità, non riuscire a gestirla contrastando questa lettura può diventare un elemento di fragilità. Per quello che si può vedere dall'esterno, ma bisognerebbe conoscerlo, Dybala non sembra una persona insensibile, tutt'altro: piuttosto una che dipende molto anche dalla relazione con la squadra e con l'allenatore, non un giocatore che brilla a prescindere da quello che accade ma che riesce a dare il meglio quando c'è fiducia. Per lui dipenderà tanto anche dalla relazione con l'allenatore, o il procuratore. Una gestione chiara e diretta del tema da parte del management e dell'allenatore non basta a risolvere, ma è l'unica cosa che possono fare".