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Marcello Lippi, ex allenatore di Juve e Nazionale, fa il punto su mercato e lotta scudetto a La Gazzetta dello Sport: "La Juve non s’è mossa, Kulusevski a parte, perché da un lato ha un gruppo già ricchissimo e dall’altro avrà pensato che chi arriva a gennaio ha bisogno di un po’ di tempo per inserirsi: quindi ha preferito non alterare gli equilibri. Lasciamo perdere il discorso sulle distanze ridotte o ampliate. Quello che conta è che l’Inter abbia fatto le mosse necessarie per completare la rosa e restare al vertice delle classifica. È lassù non per caso da inizio stagione, prima, seconda, a pochi punti dalla Juve. Tiene il ritmo scudetto, come la Lazio, e non ha impegni di Champions, sebbene ci sia l’Europa League. Conte aveva bisogno di uomini di valore internazionale che consentissero il salto di qualità: due esterni come Young e Moses che alzano il livello delle fasce, e soprattutto Eriksen a centrocampo. L’Inter sa che può arrivare fino alla fine. Lo scudetto è una lotta a tre, ma alla Juve bisogna riconoscere qualche percentuale in più per ambizione, forza, qualità e, al momento, anche punti in classifica.

OBIETTIVO - "Per esperienza diretta, avendo allenato per tanti anni una squadra che puntava a tutti gli obiettivi, dico che la stagione non si decide a febbraio o a marzo. Il mio motto era: per vincere qualcosa devi puntare a vincere tutto. Devi quindi gestire le forze per arrivare alla fine in tutti i tornei in cui sei coinvolto. Non puoi fare calcoli, non puoi scegliere. E se ti ritrovi in testa al campionato, in semifinale di Coppa Italia e negli ottavi di Champions con buone prospettive d’andare avanti, è chiaro che ti giochi ogni partita pensando all’obiettivo finale".