INCONTRO TESO - Non è stato un meeting sereno, questo è certo. Non c'è stato neanche un ultimatum: la Juve ha ribadito la sua posizione e Cristiano ha nuovamente raccontato la volontà di andare via. Ormai ha deciso, in realtà l'ha fatto da tempo. Da tre settimane ha intensificato i contatti con chi ha chiesto informazioni, City su tutti e Psg in secondo piano. Mancava solo l'offerta: non è arrivata, può farlo nelle prossime ore. Perché così tardi? Perché il Manchester ha perso definitivamente Kane e ha comunque bisogno di una punta, di una punta vera. E Guardiola? I due - raccontano in Inghilterra - si sono già parlati. Il tutto mentre Mendes lascia Torino in attesa di grosse novità.
E POI C'E' RAIOLA - E poi c'è Mino. Mino Raiola. Ufficialmente per parlare di un giovane olandese più la cessione di Wesley (da non sottovalutare, libererebbe un posto da extracomunitario), ufficiosamente sullo sfondo tiene salda la posizione di Moise Kean. E' arrivato questa mattina e come sempre si è fatto vedere al telefono, indaffarato, mille pensieri e altrettante cose da fare. Finché non si sblocca CR7, non si sblocca nient'altro. Le ore calde, bollenti, da qualche parte porteranno. Serve... aspettare. Ancora. E se il tempo fugge, Cristiano vuole andare (via) più forte.