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Intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera, Riccardo Meggiorini è tornato a parlare dell'episodio avvenuto durante Lecce-Vicenza, quando è scoppiato a piangere dopo gli insulti alla mamma morta da parte dell'avversario Zan Majer. "E' un bravo ragazzo che si è fatto trasportare, ho apprezzato le sue scuse" ha dichiarato l'attaccante scuola Inter. "Ho pensato a mia madre, ai sacrifici che ha fatto quando ero piccolo. Eravamo in sei in famiglia, non potete immaginare cosa faceva per crescerci. E quando da ragazzino ho cominciato a giocare, lei faceva il mio pulmino e mi portava ovunque. Ed è sempre venuta a seguire le mie partite. Se sono un calciatore, lo devo a lei". 
"E' stata una serie forte di emozioni negative e mi sono sfogato, i ragazzi del Lecce sono stati molto gentili e la cosa si è subito chiusa lì" ha proseguito. "In campo in fondo ci si vuole bene e c'è rispetto, poi nei momenti di tensione scappa qualcosa. Il calcio è fatto di persone perbene, a volte all'esterno c'è un'immagine negativa. Anche a me scappa qualche parolaccia, ogni tanto, ma non così. Pogba mi accusò di avergli rivolto un insulto razzista in un derby Toro-Juve nel 2013? In realtà era stato un semplice insulto, un'altra cosa che capita in campo e finisce lì. Infatti non ci sono state conseguenze".