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È da giorni che mi pongo il seguente interrogativo: com’è possibile che Weston McKennie non finisca all’Aston Villa? Davvero, non riesco a trovare una risposta, neanche analizzando minuziosamente i sottilissimi meccanismi del mercato.

Exit strategy, incentivo all’esodo, buonuscita, ingaggio da urlo. Okay, quello che volete, ma non c’è un (solo-solido) motivo affinché lo statunitense possa alzare un muro simile. Anche perché, e questo concetto spero sia chiaro all’americano, per lui l’avventura alla Juventus finisce qui.

O meglio, già la scorsa estate sarebbero dovuti emergere i titoli di coda, ma la volubilità della materia è sfociata in una seconda – nonché inattesa – possibilità. E devo dire che Wes se l’è giocata alla grande, presentandosi tirato a lucido in ritiro e sfornando un’ottima prima parte di stagione. Poi, un calo comprensibile e fisiologico, da associare a qualche acciacco qua e là.

Premessa: alla Continassa, nelle puntate precedenti, hanno provato seriamente a rinnovare il contratto di McK. Anche perché il profilo è duttile, ad agosto compirà 26 anni e vanta ancora ampi margini di miglioramento. Insomma, un tentativo è stato fatto. Ma alla Juve, ora, la musica è cambiata. Non si alza più l’asticella oltremisura, non si scavalca la transenna del buonsenso, non si fanno cose ad minchiam. E quindi, se le pretese vengono ritenute eccessive, si indica semplicemente la porta.

Non si torna più indietro. Assolutamente. Ma ora, considerando come vada in scadenza tra un anno, è il calciatore a sfoggiare una posizione di forza. In quanto padrone del proprio destino. Senza giri di parole: se McKennie fosse finito all’Aston Villa nell’ambito della maxi operazione Douglas Luiz, la Juve avrebbe risolto una grossa grana. Che ora, invece, rischia di accentuarsi. Nulla che possa preoccupare il dt Cristiano Giuntoli e i suoi collaboratori, intendiamoci, ma pur sempre un problema da risolvere. Come? Mistero.

Tendo a escludere che Man City, Barcellona, Real Madrid o PSG possano mostrare il loro interesse per un buonissimo giocatore che, tuttavia, nell’ultima annata – come dicono quelli bravi – ha “overperformato”. Ecco perché il ritorno in Premier League, dopo la non esaltante fugace esperienza con il Leeds, avrebbe automaticamente rappresentato la chiave vincente. D’altra parte l’Aston Villa è un club serio, guidato da un Signor tecnico qual è Unai Emery, impegnato in Champions League. What else is there?

Non trova conferme, ad oggi, l’ipotesi Tottenham. E onestamente alla Juve – in queste ore – cosa farà McKennie, post rifiuto al Villa, non è un tema. Sullo sfondo un unico sostantivo: fastidio. Per le richieste presentate da Wes e il suo entourage. Una posizione, rigidissima, che avrebbe potuto far saltare l’arrivo di Douglas Luiz.

Ma qui, mettendo in atto importanti capacità di problem solving, Giuntoli è riuscito a trovare la via maestra sacrificando Enzo Barrenechea. Ecco, la Juve per l’argentino aveva altri piani e avrebbe voluto prendere una decisione con maggiore calma. Ma gli imprevisti nel mercato sono sempre dietro l’angolo e, dal canto suo, Wes ne ha creato uno mica da ridere. Anzi, non c’è proprio niente da ridere (per lui). Auguri.

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