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Qualcuno sui social già ironizza: "50 milioni per Douglas Luiz, 60 per Teun Koopmeiners, e alla fine segna sempre lui, Weston McKennie". Non fa una piega, effettivamente. E pensare che, per restare sulla battuta, lo statunitense avrebbe anche potuto essere altrove oggi, con il brasiliano al suo posto in un ruolo da protagonista in questa Juventus

 

Cosa è successo in estate tra la Juventus e McKennie


E invece il destino ha voluto diversamente, fin dall'estate. Quando Wes, con il "grande rifiuto" al trasferimento all'Aston Villa che in un primo momento aveva indispettito tutto, ha scritto la prima riga di un nuovo capitolo in bianconero, un capitolo che lo ha già visto prendersi la scena nelle notti più importanti con due goal in cinque presenze in Champions League, il primo all'esordio contro il PSV Eindhoven e il secondo ieri sera, per piegare definitivamente il Manchester City.

McKennie - subentrato nella ripresa dopo una convocazione un po' a sorpresa, a seguito dello stop per un affaticamento muscolare - è tornato a fare il "maghetto" all'Allianz Stadium, con un'altra rete "al volo" che ha subito riportato alla mente quella segnata contro il Barcellona, in un'altra grande serata europea. La Champions sembra davvero essere il palcoscenico preferito del classe 1998, che ancora una volta ha dimostrato l'importanza per la Juventus di poter contare su "gregari" di sicura affidabilità, giocatori che possano fare la differenza anche dalla panchina, quando c'è da mettere il punto esclamativo.

Weston ha pestato i piedi, in estate, ma il fastidio per la sua opposizione all'addio si è presto trasformato in un grido di esultanza. Il destino, a volte, ci vede davvero bene. E i bianconeri, ripensando a come sono andate le cose, possono tirare un sospiro di sollievo: un "no", a volte, può diventare un grande, bellissimo "sì".



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