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Weston McKennie è oggi tra gli ospiti del podcast 19F. Podcast che vede, tra gli altri, come curatore Moise Kean insieme al fratello Giovanni.
 
Quanto vi allenate durante la settimana?

McKennie – Un’ora e mezzo, circa, non so. Tutti pensano: i giocatori si allenano solo quelle ore. Ma inizi alle 10:30 e poi torni a casa alle 15. Arrivi magari un’ora e mezza prima, fai forza, fai fisioterapia. Magari si inizia alle 10:30, poi alle 11 c’è il video, prima fai fisioterapia, fai forza. Si fa il riscaldamento in palestra, 30 minuti, 45 minuti, poi esci sul campo, un’ora, un’ora e mezzo.
 
Kean – Dipende dai giorni, prima della partita ci alleniamo un po’ meno, per essere pronti per la partita, facciamo rifinitura. Da lunedì al giovedì ci alleniamo al mattino, iniziamo alle 10:30 e finiamo a mezzogiorno. A volte anche al pomeriggio. Fisioterapia prima? Sì, per metterti nelle condizioni di poi fare l’allenamento. Prevenzione per gli infortuni. I pesi? Secondo me vanno usati nel modo giusto
 
Wes, hai imparato un sacco l’italiano…
 
McKennie – Sì! Da quanto sono in Italia? Tre anni e mezzo. Se ho sofferto lo shock culturale? Sì, mi piace qui l’Italia. In Italia la mentalità è chiusa, è tradizione. Va bene, però devi essere più aperto mentalmente con gli altri. Un esempio? Io mangio pasta con pomodoro, pesto con pollo e tutti qui in Italia: che schifo! Ma non l’hanno mai provato.

Da quanto non torni in Texas?

McKennie - Da poco, vado spesso? Sì. Dallas é pianeggiante, mia madre é in Florida ora. Ho una sorella e un fratello. Giocava a football mio fratello, ora fa il pompiere. Mia sorella parla con gli spiriti, fa la medium, è vero!".

Giochi a golf?

McKennie - Sì, faccio 15 di handicap. Sì, Kean va sul campo da gol per mostrare l'outfit e fare le foto per Instagram.

Kean - Una volta mi ha portato a giocare a golf, è stra rilassante. Una volta al mese andiamo sempre insieme.

Visto che vi stuzzicate, qual è la cosa che vi infastidisce uno dell'altro?

McKennie - Arriva sempre in ritardo. Io sono puntuale. L'altro giorno Moise dice qualcosa nello spogliatoio, poi lancia la mia ciabatta e io lancio le sue, lui lancia le scarpe e io lancio le sue. Poi lancio la maglietta e lui: "No fra, quella la raccogli", tutto serio. Lui entra nello spogliatoio, a me il posto piace organizzato, lui arriva e butta tutto all'aria

Kean - Mi dà fastidio quando inizia ad essere permaloso, lui fa gli scherzi. Se glieli fai poi non ti parla due giorni, è permaloso. Adesso ci hanno messo vicini nello spogliatoio, litighiamo sempre. Sono casinista? Sì

Wes cosa ne pensi degli americani che sono venuti a giocare in Italia?

McKennie - Mi piace perchè tutti pensano che giochiamo a football, basket ecc... Da quando sono arrivato tutti pensavano: ma è americano non può giocare a calcio. Adesso c'è Pulisic, Musah, Busio, Weah... Adesso tutti pensano in Italia gli americani possono giocare a calcio. In Italia sono chiusi di testa. Per me non è importante quello che pensano gli altri. 

Moise sei padre...

Kean - Da quattro mesi. Mi ha cambiato tanto, soprattutto nel modo, prima di fare una cosa pensi sempre a lui. Non reagisci come prima. Al mattino prima di andare ad allenamento la prima cosa che fai é pensare a lui, ha mangiato, sta bene... Ti cambia in automatico.

Moise, racconta una storia della tua esperienza al Psg (lo chiede McKennie)...

Kean - Wow.. Quando ero al Psg ce ne sono state tante. Ho giocato un anno lì, prima ero in Inghilterra. Mi sono trovato più che bene, non mi aspettavo che i compagni... mi hanno aiutato tantissimo. C'erano tanti giovani, c'era Neymar, Mbappé. L'esultanza con Mbappé? Avevo cambiato i capelli, cambiavo ogni settimana, avevo fatto il blu e lui anche. Gli ho detto appena segniamo dobbiamo fare qualcosa, non so inventiamo. Ha segnato, non mi sono avvicinato, si è avvicinato a lui e ci siamo appoggiati con la testa. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni. Neymar? Se lo guardo, guardo solo il divertimento nel calcio, lui gioca per divertirsi. Lui è come se giocasse per strada. A volte il mister gli dice fai cosa vuoi, gioca e divertiti. Una volta è arrivato ad allenamento stanco, siamo usciti dallo spogliatoio ed era ancora dentro a cambiarsi. Ho detto ad un compagno: oggi secondo me ad allenarsi non c'è. Entriamo in campo, arriva per ultimo, prende palla, lo guardavo, tunnel, tac, tac...no questo è fuori di testa.

E chi ha la mentalità come quella di Ronaldo?

Kean - Vabbè Cristiano, anche Danilo. Uno molto diretto, mentalità da "hustler", sempre di più, pretende sempre di più. Una volta prima della partita mi fa: "Sai dovremmo andare in palestra, vieni con me". Lui fa delle robe di luci per i riflessi. Allora stavo scendo con Danilo dalla camera, mi era venuto a prendere e Weston mi fa: "Ma dove vai?", tu che esci prima? Incredibile... No vado con Danilo a far le robe delle luci. E' venuto pure lui e da lì anche prima della partita siam sempre lì a far le cose delle luci. Mi ha dato tanti consigli di vita, una grandissima persona, un capitano.

Come siete diventati così amici?

Kean - Ci siamo legati prima della Juve. Il primo giorno mi fa, tutto bene con i soldi? Ma di cosa stai parlando? Io non sono uno che si apre tanto, ho detto, comunque ha fatto sto passo...

McKennie - Storia imbarazzante. io ho scritto a lui prima di arrivare, ma quel mese avevano hackerato Instagram a Moise. Poi mi arriva un messaggio: c'è una bambina in difficoltà, puoi donare? E io ho mandato 5.000 e poi arrivo a Torino e dico: ho fatto una donazione, e lui: ma che donazione? Prima di tornare alla Juve poi abbiamo fatto una vacanza insieme in Jamaica.