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Un incantesimo per prendersi la Juventus. O meglio, quattro per la precisione, come i gol segnati da Weston McKennie con la maglia bianconera, siglati grazie alla sua precisione chirurgica negli inserimenti. Lui che ha un passato nel football americano. L’edizione odierna di Tuttosport riporta le parole di Matteo Gandini, esperto di Dazn del settore: “McKennie è nato nel Texas, dove il football americano è una religione, non è un caso che ci abbia giocato almeno un po’. E certamente la sua capacità di inserirsi in modo perfetto, facendosi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto è qualcosa che possono avergli lasciato quegli anni da giocatore di football, dove il tempismo e la ricerca dello spazio sono fondamentali. E’ probabile che la sua visione del campo abbia qualcosa in più rispetto a chi ha giocato sempre e solo a calcio, che riesca a capire dove posizionarsi e con che tempismo per confondere gli avversari e, nello stesso tempo, offrire una linea di passaggio pulita per il compagno. Nel football questo è fondamentale, tanto che i ricevitori non hanno la libertà che si ha nel calcio, ma devono correre su delle tracce che vengono sempre studiate a tavolino dallo staff. Ho letto che McKennie giocava da halfback, quindi non proprio un ricevitore, ma gli halfback spesso corrono vicino al quarterback a cui passano la palla al momento giusto, ma il concetto più o meno è lo stesso: visione degli spazi vuoti da avversari dove inserirsi e tempismo nel ricevere o passare la palla. E’ indubbio che praticare più sport da ragazzi possa aprire la mente e abituare il cervello a elaborare più in fretta le situazioni, suggerendo alle gambe lo spostamento giusto al momento giusto”.