SE STESSO - "Sono un attaccante moderno che può giocare ovunque. Un tempo c'era il numero nove, il un numero undici, il un numero sette. Io ho giocato davanti, ho giocato a sinistra e a destra. In tutta umiltà, non credo che tutti siano in grado di cambiare posizione ogni anno in questo modo e mantenere grandi prestazioni ai massimi livelli".
SQUADRA - "Non è un gruppo di amici, proprio come il fornaio non va d'accordo con tutti i fornai. Non devi cenare con i tuoi compagni tutte le sere per vincere".
ESSERE UNA STELLA - "Credo di sì. Se la tua faccia è ovunque in città, ovunque nel mondo, vuol dire di sì. Essere una star è uno status, ma non mi rende una persona migliore degli altri. Ci vuole molta organizzazione anche solo per uscire a fare una passeggiata".
LIGUE 1 - "La Francia non è il miglior campionato del mondo, ma ho sempre sentito la responsabilità, da giocatore emblematico, di far crescere il campionato".