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È il giorno di Max Canzi. Il nuovo tecnico della Juventus Women si presenta presso la sala conferenze dell'Allianz Stadium. La scorsa stagione Canzi allenava il Pontedera con cui ha disputato anche i playoff. Ha un passato anche in Serie A come allenatore del Cagliari. A Biella però, nella case della Juventus Women, il tecnico si è visto sugli spalti all'ultima gara casalinga ad osservare quelle che sarebbero state le sue ragazze. Queste le sue parole in conferenza: 


Juventus Women, conferenza stampa di presentazione di Max Canzi 


PAROLE DI BRAGHIN- "Voglio ringraziare il club, il direttore Braghin per la grande opportunità che mi hanno dato e per le parole di adesso che pesano, fanno piacere ma aumentano la responsabilità che so di avere entrando in un club con questa storia, con questo vissuto, ci entro in punta di piedi cercando di imparare fin da subito dove sono arrivato ma molto onorato e grato di essere qua".

SENSAZIONI- "Non ho ancora iniziato in campo, non vedo l'ora, mancano pochissimi giorni finalmente, è stata una cosa nata due mesi fa quindi la voglia di iniziare aumenta, nonostante questo da due mesi ci sentiamo tutti i giorni per più ore per lavorare sulla squadra, credo che Stefano tra tutto ciò che ha detto quella che mi è piaciuta di più è la parola passione, credo abbia contraddistinto percorso e carriera, passione per gioco e sport, per ciò che ho fatto per tanti anni tra i dilettanti e per più anni da professionista, arrivare qua per me è un punto d'arrivo ma non voglio essere frainteso. Per quanto mi riguarda è un punto di partenza in quello che vorrei fare qua". 

PERCHE' IL FEMMINILE- "Ho avuto 24 anni fa un'esperienza in Serie A femminile, da allora sono sempre stato legato al mondo del calcio femminile, ho amicizie ed ho sempre seguito campionato e movimento. Da lontano la grandissima crescita negli ultimi anni grazie anche alla Juvnentus. Quando mi è stata paventata questa possibilità l'ho presa subito seriamente in considerazione, la vita è fatta di cicli e nella mia vita professionale ne ho avuti vari. Cerco sempre stimoli, questo per me è fortissimo. Sono convinto che il movimento abbia margini di miglioramento e poi non nego che il colloqui avuti mi abbiano fatto prendere l'ultima decisione. Alla fine i rapporti umani e la chimica sono fondamentali nelle scelte. A chi mi ha chiesto perché ho risposto: perchè no?".

PRAGMATISMO- "Mi è piaciuto molto, la prossima è la trentanovesima stagione da allenatore. Il calcio è in continua evoluzione, ciò che funzionava ieri non funziona oggi e magari nemmeno domani. Concretezza e pragmatezza sono aggettivi che mi piacciono. Le senatrici non mi piace molto come parola, sminuisce il loro ruolo tecnico. Ho parlato con alcune di loro, di persona o al telefono. Sicuramente loro mi aiuteranno a capire cos'è la Juventus. Sono giocatrici importanti, che hanno fatto la storia e che sanno come si vince. Sono giocatrici, non senatrici, importanti e con un contratto quindi considerate in grado di dire la loro in maniera importante". 

COME IMPOSTERA' IL LAVORO- "Ho sempre pensato che l'allenatore debba adattare il sistema di gioco in base a ciò che ha a disposizione. Il tempo passato con loro mi darà la conoscenza definitiva rispetto a quello che maggiormente calzerà al sistema di gioco e idea tecnica per le loro caratteristiche. Sicuramente ho una mia idea di gioco, che non si traduce necessariamente in numeri, nel corso della mia carriera ho usato tanti sistemi di gioco, sicuramente parlando della mia idea con il club l'idea sarà un calcio aggressivo. Sotto l'aspetto fisico e dell'impatto del ritmo di gioco oltre le differenze di genere, credo si possa e si debba, per come la vedo io, un calcio intenso. Quindi vorrei intensità negli allenamenti". 

VISTO A BIELLA A VEDERE LE GARE- "Ho visto dal vivo le ultime due partite, precedentemente mi ero messo sotto a vedere parecchie partite. A livello esterno mi sono fatto un'idea precisa. Ho detto che ho sempre seguito il calcio femminile in questi anni, ho assistito a qualche partita, tante in tv e poche dal vivo. La prima cosa che mi viene in mente è che bisogna tarare l'occhio: il calcio è uno solo ed è vero ma i ritmi sono diversi, come è diverso guardare Champions League e Serie C. Sono una squadra con grandi valori tecnici, questa è la cosa primaria nel calcio, forse è l'aspetto meno migliorabile anche se citando Braghin i margini di miglioramento sono tanti, anche per la storia che le giocatrici nel calcio italiano hanno. Poche arrivano da scuole calcio di alto livello perchè non c'erano. I margini sono ampi. Io credo ciecamente che i risultati si raggiungano attraverso il lavoro, chiacchiere e proclami li porta via il vento". 

COME SI IMMAGINA IL GRUPPO- "Mi aspetto di vedere un gruppo che sotto un certo aspetto ha perso certezze, abituato a vincere tutti, negli ultimi due anni ha vinto meno anche se è arrivato secondo ed ha vinto trofei, ha vinto meno di ciò a cui era abituato, ha bisogno di riacquistare fiducia e stima. Mi aspetto di trovare questo. Le squadre che vincono sono quelle dove obiettivi singoli e di squadra coincidono. Ai giocatori si dice di giocare per lo stemma che hai davanti e di essere ricordato per il nome che hai dietro, questo va sempre ricordato, gli obiettivi individuali sono quelli di squadra e del club. Se non si raggiungono gli obiettivi collettivi si lascia il tempo che trova". 

BECCARI- "Chiara è una giocatrice che tra l'altro avevo visto nell'ultima di campionato e mi aveva impressionato. Rivedendola per il nostro progetto che abbiamo in testa può assolutamente per caratteristiche esserne centrale. Che sia con tre attaccanti, con due, con due e un trequartista è duttile, ha dato il meglio come esterno, è molto giovane e con grandissimi margini".

SONCIN- "Lo conosco da tempo. Da quando commentava la primavera, siamo rimasti in contatto. Ci siamo sentiti un paio di volte in questo periodo, lo stimo e sono contento. Mi auguro che in queste due partite raggiunga un obiettivo importante per tutti". 

QUANTO SERVE PER RIAPRIRE UN CICLO- "La pancia piena non credo ci sia. Vincere aiuta a vincere. Quando si è abituati a vincere non farlo da fastidio. Non penso ci sarà questo problema, io non ce l'ho. Sono venuto alla Juventus per vincere, altrimenti stavo bene dove ero nella mia comfort zone come ha detto il direttore Braghin. Vincere significa raggiungere gli obiettivi che si propone, qui vincere dei trofei è l'obiettivo, io sono qui per questo. Non penso sia possibile che qualcuno abbia la pancia piena. Siamo in un momento della storia della squadra con ricambio generazionale, non drastico, ci sono giocatrici che hanno dato tanto sotto l'aspetto tecnico ma ci sono giocatrici con anni in meno che sono in rampa di lancio, arriva qualcuna da fuori che ha già vinto, che ha esperienza internazionale. Sicuramente è stata costruita una rosa ampia, questo è importante, mi permetterà di utilizzare più giocatrici. Quanto servirà per aprire un nuovo ciclo non lo so". 

BIELLA- "Ci sono stato una sola volta, la penultima di campionato, un impianto adatto al di là della distanza dalla città, può essere adatto alle nostre esigenze. All'interno non ci sono ancora stato. Il fine settimana che precede l'inizio del campionato ci sarà un'amichevole a Biella". 

GAP CON LE BIG D'EUROPA- "Non una domanda semplice. Sicuramente una cosa che salta all'occhio guardando le partite in tv, lo dico con beneficio di inventario, è la differenza di impatto fisico. Si nota proprio guardando le partite come velocità, intensità e forza fisica. Una cosa sulla quale lavoreremo, lo dicevo prima. Una delle ragioni probabilmente che hanno fatto scegliere la mia persona come allenatore è questo. Non posso fare proclami ma va considerato. Come abbiamo sempre detto vincere aiuta a vincere. Bisogna instaurare un circolo che aiuti a migliorarci". 

CALENDARIO- "Come sempre, come ogni anno è un momento bello per un allenatore, giocatrice o dirigente, si inizia a visualizzare quello per cui si sta lavorando. Le squadre vanno comunque incontrate tutte, prima o dopo, questo è relativo, fa specie ricominciare da dove si è finito, tra l'altro ero presente a Sassuolo. Anticipi e posticipi faranno poi molto sui giorni di recupero rispetto alle partite infrasettimanali che verranno". 


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