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Parola al Mitra Matri. L'ex attaccante della Juventus ha parlato a Tuttosport dicendo la sua sul momento bianconero e non solo: «Vedo una favorita che è l’Inter. Il Napoli mi lascia qualche dubbio: è forte, ma credo che possa pesare molto la partenza di Kim. Il Milan si è molto rinforzato ed è comunque una sorpresa perché con tanti giocatori nuovi ha avuto subito un buon impatto. Poi metto la Juve, l’Atalanta e la Lazio per il quarto posto. La Juve deve arrivare a febbraio attaccata al carro di testa e a quel punto, tra la fase a eliminazione diretta delle coppe e la fatica, può succedere di tutto. Avere una rosa che punta solo sul campionato a quel punto può diventare l’arma in più. La Juve non deve perdere punti prima». 
 
NUOVA JUVE - «L’atteggiamento: in alcune partite si è visto molto più coraggio. Sono stato anche a vedere un allenamento e ho trovato un bel clima, nonostante lo scorso anno complicato potesse lasciare scorie, così come non fare le coppe poteva generare un po’ di delusione. Invece ho trovato un ambiente molto sereno. Però la vedo ancora un po’ indietro. È vero che non ha le coppe e a livello fisico può essere un vantaggio, ma per calciatori abituati a giocare ogni tre giorni la settimana lunga può diventare più pesante». 
 
ALLEGRI - «La qualità migliore del mister è la serenità. Lo ha sempre dimostrato, i momenti più difficili lo esaltano. L’ho trovato bene, dopo un’annata veramente complicata che persino lui aveva sofferto. Però l’ho visto ricaricato e secondo me è stata una bella mossa della Juve puntare ancora su di lui. Magnanelli e Padoin? Con loro la Juve ha due ragazzi di spessore umano troppo importante e questo è già positivo per il gruppo, perché oltre al sapere calcistico trasmettono serietà e professionalità. Il mister conoscendoli ha scelto due persone che possono dare tanto dal punto di vista emotivo. Sono molto carichi e mi ha fatto piacere leggere gli attestati di stima dei giocatori nei loro confronti». 
 
VLAHOVIC - «Sì, ha un altro atteggiamento. Ha iniziato segnando due gol e questo lo ha fatto subito sentire bene mentalmente. Lo vedo molto più vicino al Vlahovic arrivato a gennaio 2022 rispetto all’anno scorso. Ma ricordiamoci che l’anno scorso ha avuto la pubalgia: per un giocatore sapere di stare bene, anche in un momento in cui magari le cose non girano, permette di approcciare la partita in modo diverso. Ritrovare Vlahovic al top può essere molto importante, potenzialmente è un giocatore da 20-25 gol a campionato. Lo ha dimostrato alla Fiorentina e anche alla Juventus appena arrivato: a me aveva impressionato perché al di là dei gol si era imposto subito con un atteggiamento da leader che ora rivedo. Ricordo che avevo commentato una partita a Empoli e mi aveva impressionato per come si approcciava a dialogare con la squadra: veramente da veterano. Cosa che non si era vista l’anno scorso, quando i problemi fisici forse gli hanno fatto perdere un po’ di fiducia e di autostima». 
 
CHIESA - «Secondo me Allegri vuole farlo crescere anche tatticamente. Chiesa ha tutto per giocare in ogni posizione dell’attacco: sa fare gol, assist, ha gamba. Lo sta svincolando da quel ruolo in cui era bloccato sulla linea, riceveva palla e partiva. Lo sta facendo abituare a giocare anche spalle alla porta, a essere marcato da due, perché può trovarsi tra i due centrali o tra centrale e terzino, mentre giocando solo esterno ti ritrovi spesso con la riga da una parte a giocare l’uno contro uno. Secondo me sta provando a liberarlo di quelli che potevano essere dei blocchi, perché secondo me in lui vede tante qualità. E anche Fede dopo l’infortunio al ginocchio sta molto meglio fisicamente». 
 
POGBA - «Troppo banale dire che se Paul sta bene la Juve ha un giocatore che pochi hanno in questo campionato. Per caratteristiche è unico e farebbe ancora la differenza. Ora è importante che ritrovi la condizione e più ancora che stia bene: perché la differenza la fa anche se è al 70%. Secondo me una volta che si sarà rimesso a pieno potrebbe essere utilizzato anche da seconda punta: gli si risparmierebbe qualche corsa e sfrutterebbe la sua fisicità là davanti . Ricordo che quando arrivò nel 2012 impressionò tutti, compresi i più esperti e più forti come Pirlo o Marchisio: aveva doti fisiche abbinate a quelle tecniche uniche. Dette subito l’impressione di poter diventare un giocatore di livello mondiale. Come poi è riuscito a fare fino a poco tempo fa, quando le problematiche fisiche e quelle extracalcistiche, che incidono però sulla testa di un giocatore, lo hanno frenato. Ora c’è solo da augurarsi, per lui prima di tutto, che stia bene».