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Guido Viggiano è il preparatore di Matias Soulè da quando il calciatore della Juventus aveva sedici anni. Ha concesso un'intervista pubblicata sull'edizione odierna di Tuttosport. Le sue parole:


Matias Soulè, parla il preparatore


INIZI- "Matias è venuto per la prima volta a Mar del Plata quando aveva 16 anni prima di trasferirsi alla Juve. Abbiamo assieme quasi sei mesi. Da si allena con me ogni estate, ma anche nel corso della stagione vengo in Europa per impostare il lavoro personalizzato che fa in più oltre agli allenamenti nel club e per seguirlo. Nell’ultima stagione per esempio sono venuto a Frosinone per tre volte".

CAMBIAMENTI-  "Ha avuto una trasformazione molto positiva, è sempre migliorato tantissimo. Soprattutto durante l’ultimo anno a Frosinone è cresciuto moltissimo: sia dal punto di vista calcistico che della personalità e della maturità".

ATTITUDINE AL LAVORO- "Lavora sempre con grande impegno, sia in estate che in inverno, quando magari fa l’allenamento con la squadra al mattino e poi la seduta con me al pomeriggio. Tiene sempre la sua “macchina” pronta per essere al meglio, lui vuole essere un giocatore di élite. Per questo cerca di essere sempre al massimo a livello di preparazione".

ALLENAMENTI ULTIME SETTIMANE- "In questo periodo abbiamo lavorato tenendo conto che si avvicina il periodo di preparazione con la squadra, il 10 Matias si presenterà al raduno della Juve. Abbiamo impostato gli allenamenti per far sì che arrivi in ritiro già nella miglior condizione possibile".

NELLO SPECIFICO- "Quello che cerco sempre con lui è lavorare sia in palestra che sul campo, puntando a migliorare aspetti specifici nei quali secondo me può crescere. Aspetti che valutiamo sempre insieme: quando vengo in Italia rivediamo sempre le partite assieme e analizziamo le sue prestazioni. Detto questo, al di là di una parte di lavoro in palestra, cerchiamo di lavorare il più possibile con la palla, che è l’elemento fondamentale del suo lavoro. Dunque si allena per migliorare il controllo, la reazione, la reattività".

AUTOMATIZZAZIONE DEL GESTO- "Vi spiego, vi faccio l’esempio di Messi, che oggi è esagerato, ma se Matias continua a lavorare come sta facendo non ci andrà così lontano. Per anni ha preso palla sulla destra, poi si accentrava e dopo questo movimento ha segnato moltissimi gol simili. Questo è un automatismo tra corpo e cervello che fa sì che il movimento si concluda da solo. Matias ha alcuni gesti caratteristici, alcuni movimenti ricorrenti: se si allenano corpo e cervello ad automatizzarli... nessuno è perfetto, ma si va ad avvicinarsi il più possibile alla perfezione. Se Matias prende palla a destra, si accentra e nel minor numero di secondi apre il piede e la mette sul secondo palo, se lo allena a lungo, la decisione richiederà meno tempo e l’esecuzione sarà migliore. Lavoriamo per raggiungere questa automatizzazione in alcune situazioni e giocate che per Matias sono frequenti ".

LAVORO FISICO E ATLETICO- " Il lavoro atletico dipende molto dal momento. Non pianifico mai troppo, per me è fondamentale sapere come sta il giocatore. Se è stanco, se ha dormito male - ho giocatori che sono padri e magari il bambino non li ha fatti dormire la notte -, oppure è in vacanza ed è stato a cena con gli amici, devo adattare il lavoro. In generale comunque quello che cerchiamo sotto l’aspetto fisico è di diventare più veloce, più resistente, più reattivo. Però sempre in base a come si sente: durante la stagione agonistica, ad esempio, deve rendere al meglio negli allenamenti della squadra, non posso certo stancarlo troppo ".

IN COSA MIGLIORARE- "È cresciuto moltissimo sotto tutti gli aspetti. Fisico, tecnico, tattico. In Italia ha imparato a essere molto più ordinato. Adesso è un giocatore molto completo, con un primo controllo eccezionale. Però è chiaro che c’è sempre da migliorare in tutto e Matias è molto autocritico, con una grande memoria delle scelte fatte in partita e capacità di analizzarle. Ma dei punti dove deve crescere preferisco non parlare e lavorarci con lui. Se proprio devo, un aspetto da migliorare sono i duelli aerei".

RITIRO CON LA JUVE- "Ha grande voglia, è concentrato. Ed è tranquillo, aspetta di vedere quello che succederà e quale sarà la migliore soluzione. L’anno a Frosinone gli ha dato ritmo, minuti e convinzione. È  determinato a continuare a crescere".



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