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Ai microfoni di DAZN, l'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta ha svelato alcuni retroscena sulle due trattative sfumate e molto discusse degli ultimi giorni, quelle che avrebbero dovuto portare Dybala e Bremer in nerazzurro, finiti poi rispettivamente alla Roma e alla Juventus. 

DYBALA - "Si è parlato tanto, posso dire che è un ragazzo serio, un professionista. In tempi non sospetti avevo già detto che siamo a posto in un settore offensivo di grande valore. Non c'era spazio per lui, non perché non fosse bravo, ma perché non c'era necessità. Poi tutto è stato strumentalizzato e si rischia di fare brutta figura, ma non è così. Abbiamo un reparto di grande valore e ce lo teniamo stretto. Paulo lo vedo bene alla Roma, credo sia una piazza ideale per lui, dove sentirsi leader. Non dico erede di Totti, ma un calciatore che può dare soddisfazione ai tifosi. Auguro lui ogni bene".

BREMER - "Merito di Piero Ausilio che da mesi lavorava su questa pista. Bremer è un grande giocatore. Evidentemente i nostri condizionamenti legati agli equilibri economico-finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Abbiamo fatto la nostra corsa, quando arrivano offerte così distanti dalla nostra è giusto che il venditore faccia la sua scelta, così come il calciatore che è stato molto bravo, un grande professionista. L'opportunità è sfumata, ma i manager hanno l'obbligo di tentare di intraprendere strade che portano a esiti negativi. Fa parte del gioco, bisogna apprezzare la perseveranza con cui abbiamo portato avanti questa cosa".