Già, perché se l'ultimo ricordo di calcio giocato in Italia è proprio il Derby d'Italia andato alla Juventus, è anche vero che il primo, di una lunga estate di calciomercato (nel 2019), è stato "colmare il gap con i bianconeri". E quindi è partita, la campagna trasferimenti dell'Inter, è cominciata con i giusti presupposti, ma insieme a qualche fuoco d'artificio, sono arrivati tanti "no". Va bene, è arrivato Romelu Lukaku. Certamente Christian Eriksen è stato uno steal dell'ultima campagna acquisti, ma ci sono tanti nomi che - alla bussata di Marotta - hanno deciso di non rispondere. Il primo, è stato sicuramente Edin Dzeko, l'oggetto dei desideri proprio di Conte che la dirigenza interista non è stata in grado di regalargli. Sembrava fatta, poi il sì è diventato un nì che a sua volta, per 5 milioni tra domanda e offerta, è diventato ufficialmente un nulla di fatto. E Dzeko ha rinnovato.
Poi è toccato a Oliver Giroud, che l'Inter insegue da settembre, che a gennaio sembrava preso - con la Lazio prima concorrente - e che oggi, quando non si aspettava altro che il suo svincolo a fine stagione, naturalmente ha rinnovato. Anche lui. Che scherzo del destino. Il triplete, termine tanto caro in quel di Appiano, è stato completato però da Dries Mertens: anch'egli in scadenza, fino a qualche giorno fa sembrava promesso sposo e oggi? Indovinate su. Ha rinnovato? Esatto. Ora, Marotta conosce Conte, insieme si sono forgiati e "scannati" nel periodo bianconero. Allora, le ambizioni del tecnico leccese portarono alla rottura. Bastò Iturbe, soffiato dalla Roma alla Juventus. Ad oggi, se ne contano già tre, che può succedere?