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L'accoppiata Antonio Conte e Giuseppe Marotta ha destato subito stupore, quando si sono entrambi insidiati nel mondo Inter. Stupore e, perché no, anche un po' di timore, specialmente nei tifosi della Juventus che, con il duo, aveva festeggiato più che qualche vittoria. D'altronde, come in Asterix il sogno dei romani era quello di rubare la pozione segreta dei temutissimi Galli, la stessa prospettiva si è palesata per i nerazzurri: prima di batterli sul campo, cominciamo a rubare qualche segreto. Così, ecco arrivare prima l'amministratore delegato, poi il tecnico, al grido agguerrito di una battaglia che è stata certo divertente, anche se forse tramontata troppo presto. 

Già, perché se l'ultimo ricordo di calcio giocato in Italia è proprio il Derby d'Italia andato alla Juventus, è anche vero che il primo, di una lunga estate di calciomercato (nel 2019), è stato "colmare il gap con i bianconeri". E quindi è partita, la campagna trasferimenti dell'Inter, è cominciata con i giusti presupposti, ma insieme a qualche fuoco d'artificio, sono arrivati tanti "no". Va bene, è arrivato Romelu Lukaku. Certamente Christian Eriksen è stato uno steal dell'ultima campagna acquisti, ma ci sono tanti nomi che - alla bussata di Marotta - hanno deciso di non rispondere. Il primo, è stato sicuramente Edin Dzeko, l'oggetto dei desideri proprio di Conte che la dirigenza interista non è stata in grado di regalargli. Sembrava fatta, poi il sì è diventato un nì che a sua volta, per 5 milioni tra domanda e offerta, è diventato ufficialmente un nulla di fatto. E Dzeko ha rinnovato.

Poi è toccato a Oliver Giroud, che l'Inter insegue da settembre, che a gennaio sembrava preso - con la Lazio prima concorrente - e che oggi, quando non si aspettava altro che il suo svincolo a fine stagione, naturalmente ha rinnovato. Anche lui. Che scherzo del destino. Il triplete, termine tanto caro in quel di Appiano, è stato completato però da Dries Mertens: anch'egli in scadenza, fino a qualche giorno fa sembrava promesso sposo e oggi? Indovinate su. Ha rinnovato? Esatto. Ora, Marotta conosce Conte, insieme si sono forgiati e "scannati" nel periodo bianconero. Allora, le ambizioni del tecnico leccese portarono alla rottura. Bastò Iturbe, soffiato dalla Roma alla Juventus. Ad oggi, se ne contano già tre, che può succedere?