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Mariella Scirea, moglie dell'eterno campione Gaetano, racconta così il rapporto che legava il presidentissimo Boniperti a suo marito: «Gli dobbiamo tanto. Lo voleva a ogni costo, ha fatto di tutto per prenderlo giovanissimo dall’Atalanta e ha fatto in modo che fosse subito titolare, è stato il suo mentore e lo ha sempre considerato come uno dei suoi figli, come ha fatto con tanti altri ragazzi d’altronde. C’è stato un periodo delicato, il nostro rapporto è diventato un po’ burrascoso dopo la morte di Gaetano perché lui si sentiva in qualche modo responsabile, ma con il tempo ci siamo di nuovo capiti, siamo tornati a essere una famiglia come eravamo prima. Quella del presidente Boniperti è una perdita che mi colpisce molto, è vero che aveva un’età avanzata (avrebbe compiuto 93 anni il 4 luglio), ma con lui perdiamo un altro pezzo di quella grande Juventus che ha contribuito a vincere tutto quello che c’era da vincere e che purtroppo ci sta lasciando. Ma come ho già detto a tante persone con cui lo stiamo ricordando in queste ore, mi piace pensare che ora anche lui abbia semplicemente raggiunto in cielo quelli che sono stati i suoi ragazzi». CONTRATTI - «All’epoca non c’erano ancora i procuratori, mio marito Gaetano però si faceva sempre accompagnare da me in quelle occasione. E devo dire che Boniperti un po’ mi temeva perché anche io ero un osso duro, così scherzando cercava di corrompermi per tenermi buona. Diceva “dai, che poi ti faccio un regalo speciale...”. Ma io non mollavo e rispondevo che lo ringraziavo ma che prima bisognava firmare il contratto. Poi tutto era come lui, perfetto in ogni riga del contratto».