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Siamo entrati nel vivo delle due settimane di sosta che ci accompagneranno al big match del 26 novembre tra Juve e Inter, dove i bianconeri dovranno dimostrare di poter contendere il tricolore ai nerazzurri, che al momento, sembrano essere i favoriti indiscussi. Ad analizzare quella che sarà la sfida dell'Allianz è stato l'ex centrocampista della Juve Marco Marchionni, che ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com. 

Partendo dalla Nazionale, vedi delle differenze tra il gruppo di Mancini e quello di Spalletti?

"E' solo questione di motivazioni, ma quando sei in Nazionale sono quasi sempre alte. Mancini partiva da zero e ha ricreato un gruppo, Spalletti è più avvantaggiato perchè il gruppo se lo è già ritrovato. Mancini ha fatto vincere un Europeo, poi, l'esclusione dal Mondiale gli è costata cara. Spalletti ha un'eredità da portarsi dietro e deve cercare di centrare l'obiettivo". 

Qual è il vero punto di forza di Spalletti?

"Si basa tutto dai risultati che si ottengono. Con Spalletti, giocatori che prima venivano considerati normali, dopo sono risultati decisivi. Ora che i risultati vengono meno l'opinione è diversa, ma si tratta sempre di grandi giocatori e Spalletti è stato bravo a tirare fuori tutte le loro caratteristiche". 

Lo vedresti bene Spalletti sulla panchina della Juve?

"Un allenatore che è riuscito a vincere a Napoli può allenare in qualsiasi altra squadra, quindi perchè no?".

Che partita ti aspetti tra Juve e Inter?

"C'è una differenza tra le due rose, ma il campo sta dimostrando che entrambe possono affrontare il campionato nel migliore dei modi. Dall'Inter magari ce lo si aspettava, dalla Juve no. Sta dimostrando che sta tornando una Juve solida e che vuole il risultato, che alla fine è quello che conta". 

Chi vedi favorita per la lotta scudetto?

"Nel calcio italiano possono competere tante squadre, è ancora tutto aperto. L'Inter ha la rosa più ampia e ricca di campioni, in questo momento è avanti alle altre. La Juve però sta dimostrando di potergli tenere testa". 

Questa difesa ti ricorda, in parte, quella della BBC?

"Più che compattezza arretrata credo che lo sia di tutta la squadra. Quando non si prende gol il merito è di tutta la squadra e non soltanto dei difensori. E' merito dell'allenatore che è riuscito a far capire agli attaccanti che devono correre e quando questo avviene i difensori sono molto più avvantaggiati. La parte fondamentale è stata il lavoro di Allegri". 

Come valuti la crescita di Locatelli?

"Se continua a restare nella Juve credo che qualità e personalità non gli manchino. Quando la squadra rende al massimo, il giocatore si esprime per quello che è realmente e questo sta venendo fuori. Più che valutare un singolo giocatore bisogna valutare il lavoro di squadra". 

Pensi che quello legato all'attacco sia un problema da risolvere o si tratta solo di episodi casuali, o, sfortunati?

"Quando non si fa gol bisogna per forza migliorare. Credo però che Allegri sia contento del rendimento della squadra, poi, è chiaro che se si riuscisse a segnare di più sarebbero tutti più contenti e si soffrirebbe anche meno durante la partita. A volte però, se si vogliono ottenere i risultati va bene anche segnare meno ma portarla a casa". 

Pensi che De Paul possa essere il rinforzo adatto per la Juve?

"Credo che sia il profilo perfetto per qualsiasi squadra. Stiamo parlando veramente di un giocatore forte, che è già stato in Italia e ha dimostrato sia con l'Argentina, sia con l'Atletico che tipo di calciatore è realmente. Farebbe comodo a qualsiasi squadra".