commenta
Roberto Mancini, ct della Nazionale, è intervenuto ai microfoni di Tuttosport: «Sarò allo Stadium per Juve-Napoli? Sì, dovrei esserci. Anche se le convocazioni saranno già note, sono comunque molto curioso di vedere una partita che promette prospettive interessati sia tattiche che tecniche. Al di là dei tre convocabili della Juve (Chiellini, Bonucci e Bernardeschi, ndr) e dei due del Napoli (Meret e Insigne, ndr) sarà una sfida di alto livello. Se è presto? Presto… Oramai è così ovunque: in Premier con Tottenham-City e Liverpool-Arsenal. Ci si deve abituare». 
 
NAPOLI PIU' AVANTI? - «Insomma… E' vero che il Napoli cambia poco, se non pochissimo, da qualche anno mentre la Juve ha cambiato allenatore, però è anche vero che i bianconeri son sempre quelli e che si sono pure rinforzati parecchio. Ho visto il Napoli a Firenze e anche loro devono ancora mettere a posto alcune cose… No, mi creda: la Juve resta avanti». 
 
MERCATO APERTO - «Di sicuro incide parecchio lavorare con il mercato aperto: sia che si debba sfoltire la rosa, sia che si aspettino rinforzi non è semplice per nessuno gestire questi due mesi. La mia idea è che si dovrebbe stabilire una data unica di chiusura per tutti, almeno in Europa, e che questa sia precedente l'inizio dei campionati. Comunque è un problema per tutti e almeno da questo punto di vista è condiviso e dunque “livellante”». 
 
SARRI IN PANCHINA - «Non lo so, davvero… Ecco: di sicuro questo problema di salute lo ha condizionato parecchio in un momento cruciale della stagione. Non è una patologia da poco, quella con cui ha avuto a che fare. E se fosse in panchina significherebbe che sta decisamente meglio: son certo che i medici non gli faranno correre rischi». 

INTER ANTI JUVE - «L'Inter è migliorata, ma anche le altre lo sono. Continuo a pensare che la Juventus resti più avanti, poi ci metto il Napoli e l'Inter immediatamente a ruota. Però, certo, il lavoro di Conte darà frutti».  

KEAN E ZANIOLO IN PUNIZIONE - «Non lo so, vediamo, stiamo valutando (dice tutto d'un fiato, poi si placa). In ogni caso non mi piace nemmeno la parola “punizione”. I ragazzi devono capire che hanno una gran fortuna e devono sfruttarla la cento per cento, anche nei club. La loro carriera è beve e devono essere consapevoli che i comportamenti sbagliati la condizionano. Ripeto: vedremo».