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Nunzio Alfredo D’Angieri, ambasciatore per gli affari europei del Belize, si è proposto nelle ultime ore come nuovo presidente del Torino, come colui che vorrebbe acquistare le quote del club da Cairo. Lui, di fede juventina ma con nonno granata, racconta a Tuttosport: "E’ vero, sono disposto a rilevare il Torino. Le condizioni imprescindibili sono due: che Cairo voglia vendere, e che il sindaco Appendino mi conceda la possibilità di acquisire lo stadio. Conosco Cairo da molti anni, e non voglio interferire con i suoi affari: quindi sono pronto a intavolare una trattativa, ma soltanto a fronte di una sua apertura a cedere la società. Così fosse, e se il prezzo sarà congruo e potrò intervenire sullo stadio, l’affare potrà andare in porto". 

"Io sono della Juve, ma sono uno sportivo, mi muovo per realizzare business, e se parliamo di cuore sono legato al colore granata grazie a mio nonno. Ecco la storia: Nunzio Lonardo, appunto il nonno dal quale ho preso il nome e che è stata la figura di riferimento nella mia vita, era emigrato dalla Sicilia al Piemonte ed era diventato un tifosissimo del Toro. La sua storia si è poi sviluppata negli Stati Uniti, visto che nel ‘42, avendo sposato una donna ebrea, era stato confinato nella caserma di via Asti di Torino dalla quale era riuscito fortunosamente a fuggire. A Genova, da dove con la nonna si era imbarcato per l’America. Il nonno granata e lo stimolo a realizzare un business con lo stadio sono le molle che mi spingono a uscire allo scoperto, ma una volta di più ripeto che io sono pronto ad acquisire la società, a investire pesantemente per rinforzare la squadra, ma non voglio forzare Cairo. Se lui è disposto a discutere, gli avvocati dello studio Munari-Cavani sono pronti ad aprire il confronto. Vi posso già dire che il presidente sarebbe mio figlio Teava". 

"Beh, sarebbe interessante che la Juve potesse disputare il derby per stimolo, e non ritendendolo acquisito in partenza. Il Covid? I calciatori sono professionisti, e in tale situazione è opportuno frequentino unicamente il campo d’allenamento e casa propria. Comunque la situazione attuale, per quanto preoccupante, non ci induce a rimandare il possibile acquisto del Toro".