Certo, allenerà la "squadra del cuore" per dieci giorni, due partite, giusto il brivido. Però lo sa: è un'occasione. E si è messo a disposizione col fare del soldato, eseguendo gli ordini dall'alto.
E' un uomo della Juventus, mister Montero. E per la Juventus ha accettato tutto con l'aplomb che gli appartiene, fuori dal campo.
Mentre osservava l'ultima fatica dei ragazzi, con nulla da giocarsi eppure con la voglia di portarla a casa, nella sua testa c'è seguire l'esterno, riorganizzare la difesa. Suggerire alla punta di andare incontro. Alla Primavera di onorare partita e stemma. Con un piccolo sorriso, e le dovute distinzioni: con i grandi, non è che sarà poi così diverso.
La partita di Montero
E' arrivato con il gruppo ieri pomeriggio ed è andato via con il gruppo poco dopo il fischio d'inizio. Tra pullman e treno, dalle colline e le campagne laziali, fino alle alpi piemontesi. Sarà un viaggio in cui si chiuderà un cerchio per aprirne immediatamente un altro.
A tutto questo, per i 90 minuti di Frosinone-Juventus Primavera, Montero però non ha pensato neanche per un istante. Aveva scelto di guardarla sul pullman parcheggiato dall'altro lato della tribuna (obbligato dalla squalifica) e dopo pochi istanti è sceso nervosamente, avvicinandosi alla grata che separa il grigio dei gradoni dal verde del campo. Petto in fuori. Braccia alte a sottolineare il peso della gabbia.
Ha camminato, Montero. Tanto. Destra, sinistra, entrambe le mani sul muro di ferro davanti a sé. Si è stizzito per i passaggi sbagliati, ha applaudito le belle giocate. Ed è stato un allenatore fino alla fine, pure fuori dal rettangolo verde, come tutti ci si aspettavano e come lui evidentemente si era ripromesso.
Dopo i primi 45 minuti di solitudine, a fargli compagnia è arrivato Marco Storari. Hanno parlato, Paolo si è sfogato. Di Vlahovic, Chiesa, Yildiz e mille altre superstar, probabilmente, neanche mezzo cenno. Perché Montero è questa roba qui. E con questa roba qui accompagnerà i calciatori verso l'ultimo passaggio: un uomo della Juve, al servizio della Juve. Pure per due partite.