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Romelu Lukaku ha lanciato una bomba sulla Serie A. Le sue parole di ieri in materia di coronavirus e sui tanti malati nerazzurri hanno scatenato molte accuse nei confronti dell'Inter, entrata subito nel vortice della polemica. Il belga ieri ha dichiarato: "A dicembre ci hanno concesso una settimana libera e giuro che quando siamo tornati, 23 giocatori su 25 erano malati. Non è uno scherzo. Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari di Radja Nainggolan e dopo 25 minuti uno dei nostri difensori (Skriniar, ndr) ha dovuto lasciare il campo. Non riusciva a proseguire e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre, ricordo che ero anche infastidito". E oggi è arrivata la risposta del club, indiretta per non entrare in polemica pubblica con Lukaku. L'Inter, scrive la Gazzetta, è molto irritata con il giocatore e l'ha ripreso, perché i suoi timori vengono ritenuti infondati e la ricostruzione a posteriori confusa, condizionata da settimane convulse.

Stando al club, infatti, erano solo 4 gli influenzati di quel periodo, individuati in De Vrij, Skriniar, D’Ambrosio e Bastoni, fuori per febbre. Un focolaio di coronavirus che coinvolgeva la quasi totalità della rosa interista? "Non sapremo mai se era quello" dice Lukaku, con l'Inter che smentisce la possibilità, "accusa" Romelu per aver sbagliato qualche data creando confusione e individua 4 normali influenze per un normale gennaio. Mai secondo l'Inter ci si è trovati con 23 malati su 25 giocatori, come invece descritto dal belga. E Conte che saltò la conferenza stampa post Cagliari? Era malato? No, secondo la rosea, si trattò di un principio di tachicardia, era il momento delle sue polemiche arbitrali.

Secondo Repubblica, Lukaku non sarà multato, come invece prevede il codice interno, perché il club considera le sue parole come frutto di sensibilità ed emotività personale sul tema.