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Continua a tenere banco in casa Juventus il caso dell’ultima settimana ovvero l’interessamento (o azione di disturbo?) della dirigenza bianconera per Romelu Lukaku.
Partiamo da un presupposto: senza la cessione di Dusan Vlahovic è un’operazione nemmeno lontanamente ipotizzabile e possibile. Per provare a prendere il belga bisognerebbe quindi vendere prima l’attaccante serbo. Ma ne varrebbe la pena?
Assolutamente no.
E’ ovvio che se la Vecchia Signora venderà Vlahovic per prendere Lukaku è solamente per una questione finanziaria, un’emergenza che necessita di entrate a breve termine per la sostenibilità del bilancio.
Mentre la squadra intanto è partita per la mini tournée negli Stati Uniti dove nei prossimi giorni si susseguiranno una serie di amichevoli inutili ma di prestigio contro Barcellona, Milan e Real Madrid in Italia si continua a commentare il calciomercato più povero di sempre.
Per movimentare un po’ gli animi ed illudere i tifosi che il calcio italiano conti ancora davvero qualcosa si sta puntando forte su pseudo-campioncini, figli d’arte e tradimenti insospettabili.
Ogni giorno vengono accostati nomi di giovani calciatori (in particolare al Milan) che la prima reazione che generano in chi ascolta la notizia è: “e questo chi è adesso?” E’ il turno delle sottomarche, delle copie. Ovvero di quei giocatori che somigliano ad uno più forte, che essendo però forte davvero non può essere trattato dal calcio italiano, e quindi le squadre nostrane si devono accontentare di chi almeno somiglia un po’ ad un campione vero.
Poi ci sono i figli di papà che servono almeno a creare attenzione vicino al proprio nome, illudendo i tifosi che possano lontanamente avvicinarsi alle prestazioni dei loro genitori.
Infine ci sono i tradimenti, nella maggior parte dei casi di calciatori a fine carriera o comunque sicuramente nella parte discendente, che servono solamente ad innervosire i tifosi per difendere quel senso di appartenenza di chi crede ancora che nel calcio mercenario contemporaneo esistano bandiere o similari.
Il calcio italiano non ha mai passato un momento più brutto di questo, ma fanno tutti finta che le cose vadano bene nascondendo la polvere sotto il tappeto.
In questo contesto l’ingresso in società di Giuntoli può rivelarsi fondamentale da subito.
E’ talmente basso il livello attuale del calcio italiano che può davvero bastare poco per cambiare la griglia di partenza nella corsa per lo scudetto.
Basti che alla fine, con tutto il rispetto, in questo strano mercatino dell’Usato (che ricorda quello storico di "Porta Portese" a Roma) non si decida di puntare sul fratello di Lukaku, sul figlio di Maldini, sull’acerrimo svincolato a fine carriera o sullo sconosciuto di turno nuovo Ronaldo e Zidane visto all’opera una volta solo per movimentare la situazione, fare audience e un pò di casino alla Biscardi…
@stefanodiscreti