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Contro una delle pretendenti più quotate, Manuel Locatelli non ha sfigurato. Anzi, è stato protagonista della sfida tra Juventus e Sassuolo, squadra bella in costruzione ma sprecona davanti a Buffon. E quando si sbaglia, il calcio è spietato e i giudici hanno assunto le sembianze di Rabiot, Ronaldo e Dybala (gli ultimi due nel club dei 100 gol in bianconero). Ma Locatelli ha dimostrato tutta la sua qualità: 134 palle giocate, 110 passaggi riusciti con il 95% di precisione, 1 assist al bacio per Raspadori. Piedi che conoscono i tempi del calcio, un metronomo preciso e verticale, come testimoniano i 71 palloni giocati in avanti riusciti.

AFFIDABILITÀ - Anche le pagelle dei quotidiani esaltano la prova, tutte sopra la sufficienza, che spiegano come la sua capacità di gestione del centrocampo sia compatibile anche con la Nazionale, dove quest’anno ha guadagnato la fiducia di Mancini. L’ex Milan è maturato sotto ogni punto di vista e garantirebbe alla Juve quella continuità estranea ad Arthur, il centrocampista bianconero con i piedi più raffinati designato allo smistamento dei palloni. 2.705 minuti stagionali contro 1.683, un divario di più di mille minuti di gioco che testimonia l’affidabilità di Locatelli.

MERCATO - Visione, tempismo, verticalità e gamba. Qualità notate dalla Juve ma non solo, perché il Barcellona vorrebbe farne il vice Busquets, mentre Pep Guardiola l’avrebbe messo nel mirino per rinforzare la mediana del Manchester City. Interessamenti che elevano l’appeal di Locatelli e mantengono alto il prezzo. Si parla di circa 40 milioni di euro, cifra che l’anno scorso scoraggiò Fabio Paratici nell’affondare il colpo. Nel prossimo futuro, il pericolo per i bianconeri è rappresentato dal mercato stesso, in pieno fermento per il regista del Sassuolo. E anche lui stesso non disdegnerebbe un’esperienza all’estero, magari in Francia, sponda Psg, dove i tifosi lo stanno acclamando.

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