Ancor più, Demiral ha esordito poco più di un anno fa con la maglia della Turchia e, da allora, non è più uscito dalle rotazioni, risultando il più presente nella squadra. Un'ulteriore prova del suo valore, se il solo acquisto estivo da parte della Juventus non bastasse. I complimenti si sprecano, ma i minuti in campo con la maglia bianconera restano ancora pochi: Novanta, al momento, tutti di fila contro il Verona, con una prestazione non certo da incorniciare. Pochi, se si considera anche il fattore mercato, con il Milan tentato fin da agosto a raddoppiare la cifra spesa dalla Juventus per prenderlo dal Sassuolo. Insomma, un caso curioso, ma che trova una spiegazione logica in quanto detto in apertura.
Sarri non sarà vanitoso di natura, ma essere l'unica squadra imbattuta in Europa resta motivo di vanto: Demiral non è Buffon, non è nemmeno De Sciglio (i due "cambi" del pacchetto arretrato), non per talento potenziale, quanto per esperienza con la maglia bianconera. Farlo giocare rappresenta un rischio, un rischio che, finché il percorso non verrà macchiato, resta ancora troppo grande da percorrere. Il tempo però, resta ancora dalla sua parte: un anno di apprendistato può regalare più gioie di quanti tormenti non suscitino ora le panchine. Il gruppo lo aspetta, come ha dimostrato (a suo modo) l'esultanza scherzosa di Paulo Dybala.