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Come un effetto domino, l’emergenza coronavirus ha portato alla sospensione di molti sport: fermi calcio, Formula 1 e l'NBA. Tutela della salute delle persone come diktat, anche in virtù dei diversi casi di positività al virus riscontrati in queste ultime ore (in Serie A, Rugani e Gabbiadini). Nel breve termine, si prospettano settimane prive di partite e gare. Dunque sorge spontaneo il tema dei rimborsi in favore degli abbonati alle nostre pay-tv. In particolar modo si pensa a Sky, ma anche a tutte quelle società di telecomunicazione che ci offrono sia la connessione a internet sia contenuti televisivi. Repubblica ci dà spiegazioni a riguardo

 IL CODICE CIVILE - Con molta probabilità, i fruitori di pay-tv avranno grosse difficoltà per ottenere il rimborso. Stando a quanto riporta il quotidiano, il Codice Civile disciplina questa fattispecie: l’articolo 1256 spiega che il ‘debitore’ (Sky) è liberato dall’obbligazione se sopravviene una causa ‘a lui non imputabile’. In questo preciso caso, il coronavirus ha portato alla sospensione delle manifestazioni sportive e, per questo, Sky non è tenuta al risarcimento dell’abbonamento. Anche la Carta dei Servizi dell’emittente si allinea al Codice Civile: la pay-tv non prevede restituzione in denaro in alcuna forma (sconti o voucher) nel caso in cui la mancata trasmissione di un evento non dipenda da una responsabilità in capo alla pay-tv stessa. Motivi che sottolineano la difficoltà nell'essere rimborsati, anche se Sky sta valutando l’idea di offrire omaggi ai suoi abbonati.

DAZN – Discorso diverso per Dazn. Il servizio, oltre al canale 209 di Sky, offre principalmente contenuti su una piattaforma dedicata, ovvero l’applicazione. L’utente, come per tutte gli altri servizi di questa tipologia (Netflix, Amazon Prime etc), può disdire in qualsiasi momento l’abbonamento mensile.