CALCIO - "Spero che chi decide stia pensando al calcio dilettantistico, che rischia i scomparire. Spero lo protegga. Quello d'élite ne uscirà sicuramente ridimensionato, ma tutto sommato non sarebbe neanche un male. Ridimensionati anche i giocatori? Sì, e accetteranno. Si è portati a credere che siano tutti viziati e ricchi, che pensino solo a soldi, macchine, belle donne. Demagogia. Ci sono quelli così come in tutte le categorie. Ma poche hanno la stessa sensibilità sociale dei calciatori. Odio chi fa beneficenza e lo comunica subito sui giornali. I calciatori la fanno in silenzio".
QUARANTENA - "Mi dedico a rileggere un po' il mio passato. Fin dal primo giorno, dalla Primavera della Samp, ho un'abitudine: scrivere tutti i miei allenamenti. Ma proprio tutti. In questi giorni ho ripreso in mano quei foglietti, divertendomi a vedere come affrontavo le problematiche allora".
RIPRESA - "Soltanto quando saremo a zero contagi. Non importa se a porte aperte o chiuse: non è questo il problema. Il problema è che impossibile non succeda qualcosa se una squadra, una cinquantina di persone in tutto, viaggia e incontra camerieri, cuochi, autisti...Solo quando questa guerra sarà vinta dovremo ripartire. E dalla 26° giornata. Niente play-off o altre formule, per carità. Dodici giornate. Non è giusto che chi ha fatto sei mesi eccezionali debba giocarsi tutto in due partite, e lo stesso per chi sta lottando per la retrocessione. Campionati e coppe: non si comincia la nuova stagione prima di aver finito questa. La prossima partirà più tardi, avrà qualche turno infrasettimanale. Non importa".
CANNAVARO - "Pronto per l'Italia. Ma sì. Prontissimo. Ha saggezza, esperienza, e sa coinvolgere che persone che lavorano con lui".
AMICHEVOLE 2006 - "Ripenso alla notte di Amsterdam. Loro a casa non perdevano mai, noi andammo a vincere 3-1 e, nei corridoi dello stadio, passando tra le foto di Cruijff e Neeskens, con tutto il rispetto, Gattuso urlava 'ma dove cazzo volete andare...".