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Le più forti. L'urna di Nyon non è stata benevola con la Juventus, che inizia l'avventura europea nei sedicesimi di finale di Champions League contro le favorite numero uno, una delle squadre più forti della storia del calcio femminile. Non è necessario analizzare la rosa, basta solo il palmares per far capire con chi le ragazze di Guarino hanno a che fare: sette Champions League conquistate, cinque delle quali nelle ultime cinque edizioni, 14 campionati consecutivi vinti, 9 coppe di Francia alzate al cielo. L'OL è di fatto un dream team costruito con cura e coccolato da Jean-Michel Aulas, presidente e primo tifoso, per il quale "vincere è l'unica cosa che conta". Una squadra ben guidata da Jean-Luc Vasseur, ex difensore o centrocampista difensivo, che da allenatore nel settore giovanile del Paris Saint-Germain ha avuto tra le mani e valorizzato giocatori come Rabiot, Sakho e Coman.

TALENTO ED ESPERIENZA - In porta c'è l'imbarazzo della scelta, oltre all'esperta Bouhaddi, che ha deciso di lasciare la nazionale francese solo per dissapori con la ct Corinne Diacre, l'OL può contare sulla spagnola Lola Gallardo, ex guida dell'Atletico Madrid. In difesa, in attesa del recupero di Mbock, a giugno vittima della rottura del tendine d'Achille sinistro, la coppia Renard-Buchanan agisce in mezzo, con la giovane australiana Carpenter e la tuttofare Karachaoui sugli esterni. In mezzo Amandine Henry, faro del centrocampo con presenze anche nel campionato statunitense, può agire in coppia con la giapponese Saki Kumagai o con Sara Gunnarsdottir, con 134 presenze la giocatrice più presente nella storia della nazionale islandese. Il 4-2-3-1 si completa con Cascarino e Majri attaccanti esterni, la tedesca nata a Budapest Marozsan come trequartista e Le Sommer, miglior marcatrice della storia della Francia con 86 gol (in 174 match), o l'inglese Parris di punta, una che in carriera ha scritto pagine importanti della storia del Manchester City. Tutto questo perché Ada Hegerberg, il primo Pallone d'Oro femminile, è ancora ai box per un infortunio alla tibia.

PUNTI FORTI - In primis i colpi di testa di Renard, una da oltre 130 gol in carriera, sui calci piazzati un fattore. A questo vanno aggiunte la creatività di Marozsan, un 10 a tutti gli effetti, e l'imprevedibilità di Cascarino, che a volte si piace troppo, ma è fenomenale nel creare la superiorità numerica. C'è poi l'esperienza di una squadra navigata, che ha tante soluzioni in panchina, dall'inglese Taylor alla belga Cayman, passando dalla giovane stella Malard.

PUNTI DEBOLI - Difficle trovarne, ma ci sono. Per informazione chiedere al Paris Saint-Germain, che nell'ultimo turno di D1 ha messo a nudo i limiti del Lione, vincendo con merito 1-0. Prima di tutto Bouhaddi, che non è sempre precisa con il pallone tra i piedi, poi Renard e Buchanan, che se prese in velocità, soprattutto in verticale, vanno in difficoltà. Altro aspetto da considerare la lentezza di Henry e Kumagai, non esattamente due palleggiatrici. Dettagli, da considerare, che possono fare la differenza. Per la Juve è uno scontro al limite dell'impossibile, servirà la partita perfetta. E forse qualcosa di più.
 

Federico Zanon
Caporedattore Calciomercato.com
@fedezanon15