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Un documentario de L’Equipè ha svelato alcuni clamorosi retroscena riguardo il caso del rapimento di Paul Pogba, Come viene raccontato dal media francese, alla morte di Mino Raiola, agente del giocatore, gli amici di Pogba, indagati per rapimento e tentata estorsione, hanno paventato la possibilità di diventare i procuratori stessi dell’ex Manchester United. In particolar modo, due delle sei persone indagate hanno immaginato di prendere il posto del compianto Raiola. Si tratta, infatti, di Mamadou M. e Adama C., due amici d'infanzia del giocatore che avrebbero organizzato la notte del rapimento, che ambivano a questa posizione privilegiata.

INDAGINE TERMINATA – Il caso, venuto alla luce nell’agosto 2022, è stato chiuso dal giudice istruttore incaricato dell'inchiesta che ha concluso le sue indagini alla fine dello scorso maggio, come riportato dall'AFP. Sarà compito ora della Procura della Repubblica decidere quali saranno le esatte accuse da muovere alle sei persone indagate, una delle quali è ancora in custodia cautelare. Gli indagati, ricordiamo, sono tutte persone vicine a Paul Pogba, compreso il fratello maggiore Mathias.

IL CASO - Nel marzo 2022, il giocatore, sospeso per quattro anni per doping, è stato rapito e bloccato in un sobborgo di Parigi da due uomini non identificati che chiedevano 13 milioni di euro come cifra per il riscatto. Erano presenti tre amici d'infanzia e due vecchie conoscenze del quartiere in cui la famiglia Pogba è cresciuta, a Roissy-en-Brie (Seine-et-Marne). Sono stati incriminati a Parigi per estorsione con arma e sequestro di persona in una banda organizzata, oltre che per associazione a delinquere. Tutti i sospettati hanno da sempre negato le accuse, sostenendo di essere stati anch'essi vittime dei rapinatori e di essere stati attaccati perché Paul Pogba si era rifiutato di pagare la somma richiesta. Mathias Pogba, in questo caso, è sospettato di aver fornito “assistenza attiva” nel convincere il fratello a pagare i rapinatori.