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Altro giro, altro rigore reclamato. Dopo Sampdoria (dove ne avevano recriminati ben 3) e Udinese, non poteva mancare di certo con la Juventus. Del resto “succede sempre con loro, non è possibile”, urlò un giorno Donnarumma dopo un’altra sconfitta sempre con Madama, e nel post gara di sabato sera pure Pepe Reina ha ribadito che “in questo stadio esci sempre un po’ sconfitto: quando ci sono decisioni da prendere, difficilmente vieni premiato”. Se ritengono sia già in atto una congiura nei confronti del Milan, quando vengono allo Stadium i milanisti mettono pure in conto che subiranno altri torti. Una teoria iper-vittimista figlia del Berlusconismo (“Fermare la Juve? Bisognerebbe cambiare tutti gli arbitri di Serie A” dichiarò non tanto tempo fa l’ex presidente) e la cui onda lunga non si è ancora esaurita, tutt’altro. Leonardo ne è la prova vivente.

Il suo Milan ha raccolto un solo punto nelle ultime quattro partite, i punti di distacco in classifica dalla Juventus sono arrivati a 28, contro i bianconeri non vince dal 2016 ed ha perso tutti gli ultimi 7 scontri diretti, ma il Direttore dell’area tenico-sportiva rossonera preferisce perseverare nella polemica con gli arbitri e portare acqua alla tesi dell’ennesima gara falsata. Non gli è andato dietro nemmeno il suo allenatore (“Non è bello dire questo, cioè che siamo vittime di un furto” parole testuali di Gattuso) ma lui va avanti come un treno, sul quale ovviamente sono già saliti tutti quei tifosi rossoneri che pretendono obiettività dai giornalisti.

E allora, mettiamola una buona volta in atto tutta questa obiettività! Possibilmente, da entrambe le parti.

Il tocco di braccio di Alex Sandro sul traversone di Calhanoglu è evidente. Francamente, non so quale ragionamento abbia fatto l’arbitro Fabbri per non dare il rigore, dopo essere andato persino alla Var Review, ma dopo aver visto in questa stagione assegnare rigori per falli di mano molto meno evidenti, in questo caso si sarebbe anche potuto dare.

Se poi il Milan l’avesse trasformato e fosse passato in vantaggio, cosa sarebbe cambiato? Penso nulla, considerato che, un minuto dopo quell’episodio, Piatek ha segnato e la Juventus non ha perso la testa capitolando poi sotto i colpi della squadra rossonera, protagonista di un buon primo tempo e meritevole quindi di quel vantaggio. Sostenere che il Milan avrebbe potuto chiudere la prima parte della gara per 0-2 è una pura illazione, priva di totale fondamento. L’episodio del fallo di mano e la rete del polacco sono avvenuti in tempi talmente ravvicinati che è davvero impossibile ipotizzare una cosa del genere. Il Milan sarebbe andato comunque negli spogliatoi con una sola rete di vantaggio. Leonardo, però, non si ferma solo a questo episodio, ma parla di “comportamento inadeguato dell’arbitro e di partita interamente condizionata dai suoi errori, tutti chiari e netti”. Vero, ma non solo a sfavore del Milan.

Musacchio, già ammonito, è stato graziato di un secondo, possibile giallo dopo un altro fallo sanzionabile su Mandzukic: l’avesse scampato nel medesimo modo un altro giocatore a caso – Chiellini – sarebbe già entrata in azione la Corte Marziale. E vogliamo parlare pure del gol stranamente annullato a Kean? Non c’era alcun fallo di Bonucci su Romagnoli, nessun fuorigioco, nulla di talmente evidente da giustificarne l’annullamento. O magari l’ha visto dalla tribuna solo Leonardo, visto che non cita l’episodio.

I milanisti, in massa, citano invece la scalciata da terra di Mandzukic a Romagnoli nell’area della Juventus, e con palla lontana. Diciamo che se Fabbri se ne fosse accorto, o dalla cabina VAR glielo avessero segnalato, probabilmente sarebbe scattato il 2° giallo per il croato. L’espulsione avrebbe fatto scattare in automatico pure il rigore: a mio parere, Fabbri non è intervenuto apposta, non ritenendo così violento quel calcetto. Quando però vuoi alimentare per forza il casino, tutto fa. Se poi qualche tv (le solite) e qualche giornale ti aiuta, ancora meglio.

Esageriamo, dai, proprio come ha fatto Leonardo, il quale si è limitato a commentare in negativo l’operato di Fabbri, tralasciando tutto il resto. Fuorché la prestazione della propria squadra, “alla quale chiediamo di fare proprio prestazioni come queste, ma se poi vieni via da Torino con zero punti vedendo tutti gli episodi della partita, condizionata dal comportamento generale dell’arbitro, dispiace molto”. In sintesi: meritava solo il Milan.

Degli errori commessi anche dalla squadra rossonera, e che hanno determinato la sconfitta, ha parlato solo Gattuso: “C’è stato qualche errore arbitrale ma anche errori nostri. Noi avremmo potuto limitarli, ma non cerco alibi. Non penso alla malafede dell’arbitro”. Tutto un modo diverso e molto distante di leggere e commentare una sconfitta. Sarà forse anche per questo che, a fine stagione, le strade di Leonardo e Gattuso probabilmente si divideranno.