Prima sfinito, si appoggia ai cartelloni, calcia una bottiglietta. Subito dopo torna verso il campo e urla, contro Miretti. E' qui che inizia il suo sfogo.
Si dimena, allarga le braccia e urla: "Gioca largo". Quel concetto che poi ha espresso anche in conferenza stampa: "Il campo in superiorità e in questa situazione deve diventare un aeroporto". Poi si toglie tutto: via la giacca, lanciata, e via anche la cravatta, lanciata anche quella, con Landucci che si gode la scena.
A Miretti urla: "Fabio vai sulla bandierina, sulla bandierina". E agli altri: "Muovila, muovila, muovila. Dusan, l'appoggio, vieni qua!".
Nemmeno il cartellino giallo, preso per l'uscita rabbiosa dalla sua area tecnica dopo una rimessa conquistata lo ferma.
Dalla panchina scandiscono i tempi: "Mancano due minuti. Un minuto, un minuto. 50 secondi. 40 secondi".
Lui resiste fino a 11 secondi dal fischio finale, poi se ne va negli spogliatoi mentre il pubblico canta "Allegri uno di noi". Una bella manifestazione d'affetto da parte della curva juventina, non scontata.