DOPOGUERRA - Dopo aver vissuto i terribili anni della Seconda Guerra Mondiale (il campionato italiano venne ufficialmente interrotto nel 1943), Candiani, cresciuto calcisticamente nella Pro Patria, si trasferì a Torino. Dell'unica stagione a tinte bianconere si ricorda la sua straordinaria prolificità sotto porta: 15 reti in 35 presenze. Il potente mancino di cui era dotato rendeva i suoi tiri in diagonale un vero e proprio incubo per i portieri. Indimenticabile, in questo senso, la doppietta in un clamoroso 3-3 contro il Napoli nel marzo 1947.
CANDIANELA - I bianconeri, allenati da Renato Cesarini e guidati in campo dal talento di Piola, Sentimenti III, Parola e di un giovanissimo Boniperti, arrivarono secondi in campionato dietro il Grande Torino. "Candianela" (soprannome affibbiatogli a causa del fisico mingherlino) tornò quindi alla Pro Patria, neopromossa in Serie A, conducendo i biancoblù ad uno storico ottavo posto. Poi Milan, Livorno e infine Foggia, dove concluse la carriera nel 1952, quando la sua ex Juventus conquistava ormai il nono scudetto della propria storia.
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