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Se, come si dice, due indizi fanno una prova; beh, di fronte a tre siamo ad una certezza. Antonio Conte ha lanciato la sua candidatura alla panchina della Juventus cominciando la lunga corsa che potrebbe portare all’estate 2024.
 
PACE E APPLAUSI – In questo senso, la svolta si può far risalire al 10 ottobre. Conte ritorna a vestire la maglia bianconera e raccoglie calorosi gli applausi dei tifosi della Juventus. Una svolta, quasi come fosse la standing ovation che il pubblico riservò a Cristiano Ronaldo quando vestiva la maglia del Real Madrid dopo la celebre rovesciata allo Stadium. Pace fatta: gli juventini amano Conte e Conte ama la Juve. “Ci vuole rispetto”, nessuna risposta alle indiscrezioni che lo vorrebbero al Napoli.
 
FRECCIATE – “Dobbiamo fare meno danni possibili? Non mi piace chi lo dice, allora non si dovrebbe fare questo lavoro”. Dice questo, Conte, dal palco del Festival dello Sport. E ancora: “Bisogna aggiornarsi e non stare fermi, il calcio cambia in continuazione”. Parole, quelle del tecnico salentino, che assomigliano tremendamente a delle frecciate a Massimiliano Allegri. Più volte, nel corso degli anni, l’allenatore della Juventus ha affermato che il lavoro dell’allenatore sta nel “fare meno danni possibili”.
 
PENTIMENTO – Pace fatta, esperienza all’Inter dimenticata, mettiamola così. Ma qualcosa stona. Nella memoria dei tifosi quell’intervista surreale dove un abbronzato Antonio Conte, in piena estate e pochi giorni dopo l’inizio della preparazione, decide di lasciare la Juventus. E allora ecco l’ultimo assist alla sua candidatura: "Quello di cui mi sono più pentito è l’addio alla Juventus dopo tre anni. Quando anche per le piccole cose vedi grandi problemi... Decisi di andar via".
 
Non è ancora chiaro quale sarà il futuro della Juventus. Il legame tra Giuntoli e Allegri sembra essersi consolidato in questi mesi e la parola rinnovo viene pronunciata qua e là. Nel caso in cui le strade dovessero separarsi, però, una cosa è certa: ci sarà da valutare la forte candidatura di Antonio Conte che, adesso, non si nasconde più.