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I padroni di casa sono in crescita, gli ospiti ancora in cerca di un'identità. In classifica le due formazioni sono divise da tre punti, 21 a 18, e già questo potrebbe bastare a raccontare l'importanza di un incontro che potrà dire molto sulle ambizioni delle due squadre. E come ogni big match che si rispetti, Lazio-Juventus di sabato sera sarà ricco di sfide nella sfida, di duelli reparto per reparto. 
E a dire il vero già dalla panchina, dove il risultatista Massimiliano Allegri, fedele alla sua teoria del "corto muso", si scontra con un cultore del gioco verticale, spettacolare e votato all'attacco, come Maurizio Sarri, mai apprezzato fino in fondo nell'ambiente bianconero che ora vuole "vendicarsi", dopo un addio che il tecnico toscano ha sancito con la frase: "Questa squadra è inallenabile". 
Ma passiamo sul campo. In difesa si preannuncia duello tra i due leader azzurri Acerbi e Bonucci, reduci dalla trasferta di Belfast che ha lasciato non poco amaro in bocca alla Nazionale di Mancini: entrambi sono dunque in cerca di riscatto, con il bianconero che, orfano di Chiellini e affaticato dai recenti impegni, potrà almeno fare affidamento sulla maggior freschezza di De Ligt, poco impiegato dall'Olanda. 
A centrocampo, niente uno-contro-uno. La battaglia sarà a quattro, con Milinkovic-Savic e Luis Alberto, spesso protagonisti nelle sfide contro la Juventus, a lottare contro Locatelli e McKennie, che nelle ultime gare hanno dimostrato di essere, almeno per ora, la migliore coppia possibile per la mediana bianconera, con il primo a cucire il gioco e il secondo a inserirsi in area grazie alle sue doti da incursore. Se l'ex Sassuolo è tornato dalla Nazionale con meno minuti nelle gambe di quanto probabilmente ci si aspettasse, e dunque meno stanco del previsto, il texano si è ripresentato a Torino con l'iniezione di fiducia di un altro gol, il terzo in meno di venti giorni. Non male per un giocatore già dato per "smarrito".
Infine l'attacco, il reparto sempre più atteso, ma anche il più "incerto" per entrambe le squadre, allo stato attuale. Assente Immobile e con Pedro a rischio forfait, Sarri potrebbe puntare su Felipe Anderson come "falso nove", per cui la Juventus è un vero e proprio tabù (per lui undici sconfitte in altrettanti confronti con i bianconeri). Dall'altro lato della "barricata", potrebbe essere Morata il prescelto per caricarsi sulle spalle il peso dell'attacco, dopo il gol che ha consegnato alla Spagna la qualificazione ai Mondiali. Con Dybala ancora da valutare, l'alternativa può essere Kean, un altro in cerca di reti e continuità per prendersi la Juve (e la Nazionale).
E allora, che sfida sia!