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Simone Inzaghi, a DAZN, ha commentato Lazio-Juve.

TIMORE - "Sono tranquillissimo sulla situazione. Più di essere un allenatore costretto a giocare in 12, 13, 14, non potevo fare altro".

ESULTANZA - "E' un gesto istintivo, abbiamo fatto un ciclo di partite incredibili, tutto quello che abbiamo vissuto, piano A, piano B, piano C. I ragazzi si sono superati per questo l'esultanza è stata più spinta del solito". 

ANCORA UNA CHANCE - "Credo che la Lazio abbia fatto una grande partita e abbia meritato il vantaggio. Abbiamo preso il primo gol su un'uscita sbagliata, abbiamo avuto il colpo di testa di Marusic, l'occasione di Muriqi. Poco da dire, sappiamo ciò che rappresenta la Juventus, che squadra è. Sappiamo che ha tantissime qualità, ma abbiamo fatto una grande gara." 

DIFFICOLTA' - "Chi è subentrato ha fatto una grande partita, abbiamo giocato senza 4 titolari. Ora c'è la sosta, 15 giorni per giocare nel modo migliore sapendo che finora con tantissime difficoltà abbiamo fatto l'inizio nel migliore dei modi".

CORREA - "Correa ha fatto una grande partita, probabilmente in qualche conclusione poteva essere più lucido, ma si è fatto sempre trovare nel posto giusto, con la postura giusta. Non mi sembrava il caso di toglierlo". 

PUNTI DA SVANTAGGIO - "Penso che questa squadra abbia un grandissimo cuore, tanti anni che siamo insieme e sappiamo che questo è stato un ciclo durissimo e che c'era bisogno di tutti. In Champions avevo bisogno di ragazzi della primavera, a Brugge eravamo in 13, in Russia in 14. Quando avrò la fortuna di cambiare giocatori, avremo tutti più lucidità". 

CAICEDO - "Grande giocatore, una grandissima persona che dopo 4-5 mesi che era qui si è fatto voler bene da tutti. Ha sbagliato un gol importante a Crotone, ma già nella prima aveva fatto grandi cose. Ho chiesto alla società di tenerlo e la società ha accetato. Davanti a lui sa che ha Immobile, Scarpa d'Oro. Sa il ruolo nella squadra. Sta convivendo con un problema alla spalla, si merita tutto questo. Il messaggio di Immobile? So quanto ci tiene, mi metto nei panni di tutti quelli che sono fuori. Hanno lavorato 4 anni per la Champions e non possono esserci in partite così importanti. So quanto stanno soffrendo, ma presto arriverà anche il loro turno".