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Prosegue il processo Last Banner e non mancano le tensioni in aula. A raccontare l'ultimo capitolo è il Corriere della Sera che riporta un vivace scambio di battute tra l'avvocato della Juventus Luigi Chiappero e l'ex procuratore federale Giuseppe Pecoraro, già autore nel 2017 di una gaffe su Agnelli all'Antimafia.

LO SCAMBIO - "Le prime domande al testimone della difesa, sono «per rasserenare subito il clima», dice l’avvocato Luigi Chiappero, per la Juve, parte civile nel processo «Last Banner», sulle presunte estorsioni dei gruppi ultrà al club: e sono scintille con l’ex procuratore della Federcalcio ed ex prefetto Giuseppe Pecoraro — il teste appunto — chiamato a parlare dell’inchiesta sportiva del 2016 per l’illegittima cessione di biglietti e chiusa con pene pecuniarie a società e Andrea Agnelli. Pecoraro: «Si escluse la pista estorsiva, non c’erano segnali». Chiappero ribatte leggendo sentenze e dichiarazioni di Pecoraro alla commissione Antimafia: «La Juve era finita subordinata agli ultrà, era ricattabile». L’ex prefetto esplode: «Non confermo. Avvocato, non cambiamo le carte in tavola, io feci una discussione giuridica, sulla responsabilità oggettiva». E ancora: «Si trovò a pagare dazio con soggetti con cui si era messa a tavolino, persone non particolarmente gentili. Avete mai fatto denuncia? No, di che parliamo». È stata fatta ora ed è per questo che siamo qui, dice nella sostanza il presidente, Roberto Arata".